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La produzione in Lombardia vola ai livelli pre-crisi

Il +3,7% registrato nel 2017 conferma i dati positivi dell’anno precedente. Resta in stand-by l’occupazione

Dopo ben 10 anni, la Lombardia torna a vedere un orizzonte simile a quello lasciato nel biennio 2006-2007, prima che la crisi azzerasse qualsiasi dato positivo. Con un +3,7% registrato nel 2017, la produzione industriale lombarda conferma e rafforza quanto fatto registrare nel 2016. L’indice della produzione industriale sale così a quota 109,7 (era di base 100 nel 2010), portandosi a 3,5 punti dal dato pre-crisi di 10 anni fa.

Questi sono i dati resi noti da Confindustria Lombardia e Unioncamere Lombardia, che sottolineano come la crescita abbia interessato imprese di tutte le dimensioni, le piccole (6%), le medie (5,2%) e le grandi (3,7%). Il quarto trimestre presenta infatti per l’industria un quadro generale più che positivo, con un’accelerazione che riguarda output e fatturato, domanda interna ed export. La crescita congiunturale sfiora i due punti, il che porta l’indice della produzione regionale a quota 109,7, quasi 11 punti oltre la media nazionale, avvicinando la soglia massima (113,2) toccata a nel 2007.

Se consideriamo solo l’anno solare la crescita è del 5,1%, con uno sprint che porta la media del 2017 a +3,7%, una velocità tripla rispetto all’anno precedente. Questa crescita, lenta ma costante, è in atto da ben 19 trimestri consecutivi e che procede spedita grazie alle commesse estere, in grado di scattare in avanti di dieci punti, ma che si fa strada anche sul mercato interno, dove gli ordini sono aumentati del 7,5%, spingendo la media 2017 a raddoppiare i dati del 2016. Una crescita che coinvolge ogni settore e fase produttiva, spingendo verso l’alto il tasso di utilizzo degli impianti (arrivato a sfiorare il 78%) così come i ricavi, lievitati nel quarto trimestre del 7,9%. Tra tutti i settori solo l’abbigliamento resta in sofferenza, mentre altrove vi sono rilevanti segnali positivi: in particolare spiccano i settori della siderurgia e meccanica, che non a caso pongono Lecco al vertice per tasso di crescita tra le province.

Anche le aziende manifatturiere artigiane crescono rispetto all’anno precedente (+2,6%). L’indice della produzione in questo caso sale a quota 97,3, finalmente vicino a quota 100 (dato 2010). Solo il comparto pelli-calzatura è in calo vistoso (-4,4%), mentre sono stabili legno-mobilio, alimentari e carta-editoria e crescono siderurgia, meccanica, minerali non metalliferi e gomma-plastica.

“Questa analisi – spiega il presidente di Confindustria Lombardia Marco Bonometti – conferma che la Lombardia nel 2017 è riuscita ad agganciare la ripresa in corso in Europa e più in generale sta beneficiando, in maniera più decisa di quanto non lo stia facendo l’Italia, della ripresa diffusa a livello mondiale. Come emerge chiaramente dallo studio questa crescita sostenuta è stata determinata da due fattori in particolare: export e investimenti in Industria 4.0, che hanno avuto poi riflessi sul fatturato delle imprese”.

“Il quadro è positivo – aggiunge il presidente di Unioncamere Lombardia Giandomenico Auricchio – e sembra destinato a proseguire anche per il 2018, ma queste previsioni non sono esenti da rischi. È pertanto opportuno mantenere alta l’attenzione sulle comuni strategie di intervento legate alla competitività delle imprese lombarde, su cui è necessario che il sistema camerale lombardo, assieme a Regione Lombardia ed al sistema associativo, concentri gli sforzi a supporto delle imprese e per lo sviluppo del sistema economico regionale”.

Nonostante questi scenari positivi, rimangono sostanzialmente invariati i dati sull’occupazione. Nel quarto trimestre si registra un incremento dell’occupazione dello 0,3% rispetto al trimestre precedente, davvero poco se si considera il quadro complessivo. Nel 2017 l’occupazione è comunque cresciuta dello 0,5% e si spera nell’effetto lungo per il prossimi anni.

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