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Riformare il sistema per guardare al futuro

Qualcuno si ostina a chiamarla trasparenza io credo sia la corsa allo sputtanamento reciproco, tutti accusano tutti delle nefandezze più astruse, tutto è reso pubblico, non solo quello che col pubblico non c’entra nulla, ma anche quanto è palesemente falso anche se sbandierato come segreto scoperto! La conseguenza è che in questa vigilia elettorale lo sconcerto e la diffidenza degli elettori sono arrivati ai massimi livelli e le forze politiche sembrano ignorare che più alzano il tiro delle accuse e degli insulti più si alza l’ira dei cittadini e si dà spazio a violenze non più solo verbali. Abbiamo in molte occasioni parlato di impreparazione, pressapochismo, menefreghismo della classe politica ma appare ormai evidente anche l’immaturità di coloro che si volevano accreditare come il nuovo e la deriva antidemocratica arriva proprio da chi parla molto di democrazia e libertà mentre opera in senso completamente contrario. Che il sistema debba essere rifondato appare ormai chiaro a tutti coloro che non mangiano a questa greppia ma non si è ancora ben capito che per riformare il sistema dobbiamo cominciare da noi stessi e dal territorio, ritornare ad occuparci di quello che ci sta intorno, pretendere correttezza e giustizia, essere capaci di non approfittare delle circostanze per afferrare qualcosa di illecito, contrastare la violenza e la menzogna, anche quando viene da chi gode della nostra simpatia, sapere che fare patire un’ingiustizia è ancora peggio che patirla. Insomma tornare a provare empatia per i nostri simili e per il mondo che ci circonda ma senza buonismo pelosi perchè le leggi esistono per garantire la libertà di tutti e quando non sono rispettate è il sopruso che diventa padrone delle nostre vite.

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