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Vertice Ue-Turchia: i due interlocutori restano sulle proprie posizioni

Le relazioni dell’Ue con la Turchia rimangono tese a seguito di un incontro in Bulgaria in cui i leader di entrambe le parti hanno delineato le differenze. Ai giornalisti il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha detto che non sono state trovate soluzioni o compromessi tra Ankara e l’Ue: «Se mi state chiedendo se abbiamo raggiunto qualche soluzione o compromesso, la mia risposta è no. Quello che posso dire è che ho sollevato tutte le nostre preoccupazioni, come sapete era una lunga lista».

Tusk, insieme al presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker e al premier bulgaro Boyko Borissov, ha incontrato il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan come parte di un più ampio sforzo per migliorare le relazioni difficili. Le due parti hanno trovato un terreno comune sulla migrazione, mentre il rispetto turco dei principi dello Stato di diritto, il carcere di massa di giornalisti, le incursioni militari nel nord della Siria gli attriti con Cipro sono rimaste questioni aperte. I leader dell’Ue in un vertice a Bruxelles avevano condannato le «azioni illegali della Turchia nel Mediterraneo orientale e nel Mar Egeo» e chiesto che Ankara rispettasse i diritti sovrani di Cipro per esplorare e sfruttare le sue risorse naturali e hanno ripetuto quegli stessi concetti vìs-a-vìs con Erdogan, il quale ha poi dichiarato di aver fornito informazioni ai leader dell’Ue per spiegare la posizione della Turchia. «Prima che l’Unione europea smetta di essere eccessivamente critica, in particolare alcuni membri dell’Ue, non saremo in grado di impegnarci pienamente nel miglioramento delle relazioni», ha affermato Erdogan, rimproverando all’Ue di aver distribuito solo 1,8 dei circa 3 miliardi di euro promessi per aiutare i rifugiati all’interno del Paese.

Di fronte alle spiegazioni con cui Ankara ha giustificato i suoi interventi repressivi come strettamente necessari per la salvaguardia dello Stato, Juncker ha sollecitato l’interlocutore a rilasciare i soldati greci recentemente catturati in territorio turco prima della Pasqua greco-ortodossa, l’8 aprile, e ha insistito sul fatto che l’Ue è stata la prima ad esprimere solidarietà con Ankara all’indomani del fallito colpo di stato militare nel luglio 2016.

Le due parti potrebbero incontrarsi di nuovo a giugno per continuare i colloqui.

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