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La disoccupazione resta un problema per i giovani, meno per le donne

Gli italiani, almeno quelli meno giovani, non sembrano in attesa del reddito di cittadinanza promesso dal M5s a chi non abbia lavoro, secondo quanto si rileva dai dati Istat sul tasso di disoccupazione ad aprile

Il numero degli occupati ad aprile ha raggiunto i 23,2 milioni, superando di 23mila unità il picco toccato nell’aprile del 2008. Si tratta del livello più alto dall’inizio delle serie storiche dell’Istat, ovvero dal 1977. La composizione dell’occupazione è però cambiate: ora si contano più donne, più anziati ed è nettamente più alta la quota dei tempi determinati, spiega l’Istituto.

L’occupazione femminile ha toccato un nuovo massimo (49,4%), anche se resta forte la distanza rispetto agli uomini (67,5%). Secondo i dati Unioncamere, nel 2017 le imprese femminili sono state oltre 1,331 milioni – 10.000 in più rispetto all’anno precedente, quasi 30.000 in più rispetto al 2014 – e sono arrivate a rappresentare ill 21,86% del totale delle imprese. Sono cresciute sopratutto le imprese più strutturate: le società di capitali condotte da donne sono aumentate di quasi il 17% nel 2017, arrivando a rappresentare oltre il 21% delle imprese femminili (circa 284mila).

Il tasso di attività femminile (55,9%) è tra i più bassi in Europa: sul totale delle donne tra i 15 e i 64 anni solo la Macedonia (51,7%) e Turchia (37,5%) hanno fatto peggio. Banca d’Italia stima che un aumento del tasso di partecipazione femminile al 60% comporterebbe un aumento del Pil fino al 7%.

I disoccupati ad aprile erano 2,912 milioni, per un tasso dell’11,2%; la stima delle persone in cerca di occupazione registra un aumento dello 0,6% (+17 mila) su marzo e dello 0,8% (+24 mila) su base annua.

Il tasso di disoccupazione dai 15 ai 24 anni è stato del 33,1% ad aprile, con un rialzo di 0,6 punti percentuali su base mensile. ma un calo di 2,5 punti su base annua.

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