Libri

  • Dall’UE 5 milioni di euro a sostegno delle traduzioni letterarie e della promozione dei libri

    La Commissione ha pubblicato l’invito a presentare proposte  2024 per la circolazione delle opere letterarie europee nell’ambito del programma Europa creativa. Sostenuta da un bilancio di 5 milioni di euro, questa iniziativa mira a facilitare la traduzione, la pubblicazione, la distribuzione e la promozione di vari generi di opere letterarie europee, tra cui romanzi, poesie e fumetti, attraverso circa 40 progetti.

    Nel 2024 l’invito continuerà a sostenere l’Ucraina nel campo dell’editoria, consentendo la pubblicazione di opere letterarie in lingua ucraina scritte da rifugiati e sfollati.

    I soggetti ammissibili, indipendentemente dal fatto che si candidino singolarmente o nell’ambito di un consorzio, sono invitati a elaborare strategie editoriali e promozionali complete per progetti che comportino almeno cinque opere letterarie ammissibili, tradotte da e verso le lingue ammissibili.

    Le dimensioni dei progetti finanziati variano da progetti su piccola scala (fino a 10 libri, 100 000 euro) a progetti su media scala (fino a 20 libri, 200 000 euro) fino a progetti su larga scala (almeno 21 libri, 300 000 euro). I progetti devono rispettare le condizioni generali di ammissibilità e comprendere almeno cinque traduzioni. Il termine ultimo per l’iscrizione è il 16 aprile 2024. Per ottenere informazioni consultare la pagina dell’invito sul portale “Finanziamenti e appalti” dell’UE.

  • ‘Dignità di una scelta – Cronistoria di un balilla classe 1931’ di Ludovico Boetti Villanis-Audifredi

    E’ uscito il libro, per ‘Bastogi Libri’, dell’On. Ludovico Boetti Villanis, una memoria storica che, come i lettori potranno vedere dalla sinossi, ci fa ripercorrere da una diversa ottica fatti ed avvenimenti del recente passato 

    In questo memoriale alla sconfitta della Patria  – cosi la definì Benedetto Croce con il suo no alla ratifica del Trattato di Pace 10 febbraio 1947  – nel secondo conflitto mondiale è data una valenza civile, morale, più ancora che militare, ed è pertanto qui rivissuta in tutte le fasi e conseguenze. Per ciò la prima pagina del testo, manoscritta, è la dedica al ricordo delle medaglie d’oro Carlo Borsani e Carlo Fecia di Cossato, “eroi dimenticati che ‘”‘la resa ignominiosa”” del settembre 1943 riscattarono con la dignità di una scelta”.

    Carlo Borsani, grande invalido, cieco di guerra, che per “l’onore” della Patria e con spirito di pacificazione con il quale si prodigò attivamente, aveva acconsentito di essere Presidente dell’Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi di Guerra nella RS.I., fu assassinato dai partigiani comunisti il 29 aprile 1945 ed esposto al pubblico ludibrio su un carretto della spazzatura; Carlo Fecia di Cossato che “la resa ignominiosa [aveva invece accettato] perché presentata come ordine del Re che [….] chiedeva l’enorme sacrificio del [l’] onore [della Regia Marina]” per la sopravvivenza della Patria alla sconfitta, “il 9 settembre con la propria “torpediniera [diede] nuova prova di spirito combattivo (precedentemente come comandante del sommergibile Tazzoli aveva raggiunto “un totale di 100.000 tonnellate di naviglio avversario affondato” – n.d.r.) attaccando con la sola sua unità sette navi germaniche di armamento prevalente che affondava a cannonate dopo aspro combattimento, condotto con grande bravura ed estrema decisione”, epperò il 22 giugno 1944, all’ordine “di uscire in pattugliamento [dichiarò di non riconoscere] come legittimo un Governo che non [aveva] prestato giuramento al Re [e di rifiutarsi di eseguire] gli ordini”, sicché, destituito e reintegrato per le vivaci proteste degli equipaggi, al termine della licenza “[il 21 agosto, manifestando alla madre per lettera tutta la sua] profonda amarezza, un disgusto per chi ci circonda….[e non riuscendo] a trovare una via d’uscita, uno scopo alla vita, [si suicidò ritenendo che il suo] posto[fosse con i suoi] marinai del Tazzoli che sono onorevolmente in fondo al mare”.

    Di questi sentimenti e di questi fatti si fece interprete nel 2001 Carlo Azeglio Ciampi, Presidente della Repubblica, con un esplicito richiamo al senso di appartenenza nazionale che nel 1943-1945 “animò molti dei giovani che fecero scelte diverse credendo di servire ugualmente l’onore della propria patria” e di ciò argomenta Dignità di una scelta – cronistoria di un balilla classe 1931. Sul fascismo, nato come movimento patriottico di sinistra, che con il suo attivismo, poi con la fattiva azione di governo soprattutto dei primi anni, solleva la Nazione dal caos post bellico, e via via si fa regime sull’onda del suo ardente patriottismo per la guerra conclusasi vittoriosamente, stante in tal guisa la convergenza in esso di varie culture politiche talora persino antitetiche; su gli anni di un consenso crescente, venuto meno solo per la tragica prospettiva del disastro civile e militare che porta al 25 luglio 1943. Però – nota l’Autore – come del resto sancito al punto 2 del preambolo del Trattato di pace, ratificato dall’Assemblea Costituente, “il rovesciamento del regime fascista in conseguenza delle vittorie alleate e con l’aiuto degli elementi democratici italiani”, come “la capitolazione senza condizioni”, hanno luogo fuori di qualsiasi moto o partecipazione popolare. Alla stessa stregua del tutto vano rimane il tentativo del governo Badoglio di ribaltare le alleanze dell’Italia nella guerra in corso e ciò perché, sebbene gli Alleati per tutto il suo tempo abbiano propagandato di “combattere il fascismo e non il popolo italiano” invece, come attestano l’armistizio di Cassibile 3 settembre 1943, quello c.d. “Lungo” 29 settembre succ. e l’accordo-diktat 7 dicembre 1944 dell’Alto Comando Alleato nei confronti del CLNAI in vista espressamente della ritirata tedesca di primavera 1945, in realtà sono inflessibili nel decretare l’annientamento morale e materiale della Nazione, imponendole la cobelligeranza ai soli loro fini strategici. Ed in tal guisa la impongono pure al movimento partigiano impegnandolo solo a “realizzare il massimo sforzo per mantenere la legge e l’ordine e per continuare a salvaguardare le risorse economiche del Paese” durante la ritirata dei resti del nemico da loro sconfitto, finanziandolo all’uopo con centosessantanove milioni in forza del predetto accordo-diktat 7 dicembre 1944. Ed il trattato di Parigi 10 febbraio 1947 è la conferma di tutto ciò tant’è che è il ministro degli esteri Carlo Sforza, nella relazione 27 giugno all’Assemblea Costituente, ad asserire che “non vi fui mai negoziato”, che “non si può parlare di partecipazione italiana all’elaborazione del trattato” e che “il 20 gennaio venne [solo] notificato al Governo italiano l’invito formale ad inviare suoi plenipotenziari a Parigi, il 10 febbraio, per firmare il Trattato definitivo”!

    Tanto basta per concordare con Benedetto Croce che nessun italiano fascista o antifascista, militante nella Resistenza o nella R.S.I., e nel dopoguerra – aggiunge l’Autore – “nell’arco costituzionale” o meno, può escludersi da quella sconfitta della nostra Patria.

    In “Dignità di una scelta” c’è poi un ampio ed esplicito richiamo a personaggi, a fatti e situazioni di cui alla storiografia più accreditata. Le lettere a “Il Giornale”, tra le più significative ed attendibili della rubrica “Tempi di guerra”, corredano le tesi svolte dall’Autore. E tra esse due sue: una in data 10 maggio 2017, e qui è Allen Dulles che dirige l’O.S.S. in Svizzera (La resa segreta, Garzanti 1966), ad escludere la pretesa insurrezione popolare del 25 aprile 1945, non foss’altro perché in quel giorno e in quelli successivi le Forze armate germaniche e quelle della RS.I. non solo sono in ritirata ma in fase di resa per evitare l’ annientamento, già concordata il 1 marzo ad Ascona tra il Generale Karl Wolff, Comandante in capo delle SS in Italia, e gli Alleati; nell’altra è lo storico militare inglese B.H. Liddel Hart (Storia militare della Seconda Guerra Mondiale – Mondadori 1969) ad escludere che i “Ragazzi di Salò”, “a cercar la bella morte” di Carlo Mazzantini, finissero per “fare solo rastrellamenti e rappresaglie nelle valli del nord”, e a citare le divisioni, alpini della “Monterosa”, marò della “S. Marco” e bersaglieri dell”‘Italia”, quali protagoniste il 26 dicembre 1944 del primo e unico contrattacco sul fronte italiano, “fatto quasi esclusivamente di truppe italiane”. E sulla consistenza di truppe della RSI solo sul fronte sud italiano, ancora nell’aprile del ’45 prima dell’offensiva finale, Hart dice testualmente: “I tedeschi disponevano in totale di 491.000 uomini oltre 108.000 italiani…”.

    Dignità di una scelta è quindi la cronistoria di un balilla classe 1931. La testimonianza su “La destra italiana fra storia e cronaca nei ricordi di Ludovico Boetti Villanis-Audifredi”, resa il 25 gennaio 2020 per “il progetto di formazione politica” nella sede torinese di Fratelli d’Italia, arricchita con argomentazioni e puntuali documentazioni che si atteggiano in guisa di riflessioni a consuntivo di una vita vissuta e intensamente ripensata. E a Giorgio Almirante che con pochi altri fondo il M.S.I. e che, nel rigenerarlo in Destra Nazionale alla stregua del vecchio motto missino “né rinnegare, né restaurare” di Augusto De Marsanich, ne fu il principale artefice, va il riconoscimento di patriota, di maestro di libertà e di progresso nella democrazia.

    Per concludere, dei prefatori valga solo dire che l’intellettuale Pietrangelo Buttafuoco in “mantiene fede alla parola data”, il “Pentateuco di vile blasfemia”, con il tormento di “una coerente disobbedienza” alla Dinastia, coglie il senso di Dignità di una scelta e lo storico Aldo A. Mola pure, concludendo: “Chi, come l’autore di queste pagine, è orgoglioso del proprio ruolo di patriota attende il giudizio della Storia e, come fa in molte note del volume, incrocia nobilmente i suoi ferri dialettici con chi vorrebbe tacitare per sempre l’avversario sulla scorta dell’irridente principio: “”i vinti hanno sempre torto””. Ma nel 1943-1947 chi furono davvero i “”vinti””? E’ il quesito affiorante da queste pagine di Ludovico Boetti Villanis-Audifredi che implicitamente rinviano alle opere decenni addietro scritte “”a schiena dritta”” da Giana Accame. Al lettore la risposta”.

  • La Commissione si attiva per promuovere gli autori europei tra i giovani

    Il 27 marzo 2023 la Commissione la lanciato la prima edizione della Giornata degli autori europei. La giornata, da ora innanzi, sarà l’occasione per riavvicinare le giovani generazioni ai libri e per mostrare loro come la lettura di libri possa essere uno strumento di arricchimento individuale. Sono soprattutto gli alunni del ciclo di insegnamento secondario a poter trarre dalla lettura le risorse per affrontare le sfide sociali e personali cui devono fare fronte. La nuova ricorrenza annuale punta anche a promuovere la ricchezza e la diversità della letteratura europea e offre l’opportunità di evidenziare l’importanza dei programmi e delle iniziative attuate nei singoli paesi europei per promuovere la lettura.

    Le scuole secondarie di tutta Europa sono state incoraggiate a organizzare sessioni di lettura svolte da un autore, una persona famosa o un rappresentante del mondo editoriale per parlare agli alunni delle diverse professioni coinvolte nell’edizione di un libro, dall’autore all’illustratore, al traduttore al redattore, ecc. Sono più di 1.000 le scuole, sparse in tutta l’Europa, che hanno organizzando sessioni di lettura in occasione della Giornata degli autori dell’UE 2023.

    Quest’anno ben 100 autori europei hanno visitato le scuole per leggere agli studenti estratti delle proprie opere e incoraggiarli così a scoprire gli autori europei. Le visite degli autori europei sono state organizzate dalla Commissione in collaborazione con il Consiglio europeo degli scrittori e il consorzio del Premio dell’Unione europea per la letteratura.

    Sempre il 27 marzo, per tutta la giornata, a Sofia (Bulgaria) si è svolta la conferenza per la Giornata della conferenza degli autori europei, dedicata alla promozione della lettura. La conferenza ha visto riuniti rappresentanti dei ministeri della cultura e dell’istruzione dei paesi dell’UE, delle istituzioni pubbliche e delle ONG nazionali attive nel settore editoriale nonché di organizzazioni che rappresentano il settore a livello europeo. E’ stata un’opportunità per condividere esempi e buone pratiche sulle possibili modalità di collaborazione tra il sistema dell’istruzione e il settore editoriale, al fine di promuovere la lettura nelle scuole a livello locale, nazionale ed europeo. La conferenza potrà essere seguita online.

    In occasione della Giornata degli autori europei l’invito è stato quello di condividere sui social media la foto di un libro del proprio autore europeo preferito, usando l’hashtag #ReadWithEurope.

  • Le librerie indipendenti tengono duro ma è allarme liquidità

    Tengono le librerie indipendenti nel 2022, in un clima di fiducia in miglioramento in vista delle festività natalizie. Sono stabili i ricavi e l’occupazione, ma l’aumento dei costi, l’impatto dell’inflazione e lo scenario economico incerto si riflettono sulla carenza di liquidità – in calo l’indicatore che si assesta a 38 punti contro i 43 di dicembre 2021 – e sulla necessità di far fronte al fabbisogno finanziario per il 77% delle librerie che accedono al credito.

    Sempre più critica la situazione della scolastica. Sono i dati dell’Osservatorio sulle librerie 2022 realizzato da Ali, l’Associazione Librai Italiani aderente a Confcommercio, in collaborazione con Format Research. La ricerca è stata presentata all’incontro “Nuove chiavi di lettura sul mondo delle librerie: numeri prospettive e tendenze”, il 29 novembre nella sede di Confcommercio a Roma, con gli interventi del vicepresidente vicario di Confcommercio Lino Enrico Stoppani e dei presidenti di Ali Confcommercio, Paolo Ambrosini e di Impresa-Cultura Italia-Confcommerci, Carlo Fontana.

    Secondo i dati, quasi 8 librerie su 10 lamentano un aumento abnorme dei prezzi praticati dai propri fornitori e, di queste, circa la metà registra un aumento dei prezzi superiore al 20%. Il 54% delle librerie segnala una crescita di clienti e il 55% un aumento dei libri venduti, anche in valore, rispetto al 2021. Confermate le difficoltà sul fronte della scolastica: 9 librerie indipendenti su 10 che distribuiscono testi scolastici hanno avuto problemi nell’approvvigionamento e ritengono inadeguato il margine riconosciuto dagli editori sia per i libri scolastici sulle nuove edizioni che sui titoli a catalogo, mentre oltre l’80% è insoddisfatto delle case editrici.

    La distribuzione di libri scolastici e universitari costa molto alle librerie, anche per importanti investimenti aggiuntivi e produce margini esigui o addirittura inesistenti. Concorrenza dei megastore online per l’81,4% e bassi margini di guadagno riconosciuti dagli editori per l’80% sono i principali ostacoli allo sviluppo delle librerie che trattano testi universitari. In particolare, per la concorrenza dei megastore online oltre il 60% di queste librerie ha perso negli ultimi due anni una quota di fatturato compresa tra il 20% e il 50%, mentre una su 10 ha perso addirittura più del 50% del fatturato. “Le nostre imprese stanno attraversando una tempesta senza eguali prima per via del Covid e ora per l’aumento delle materie prime, la guerra e l’inflazione. Ciò nonostante nel complesso le librerie reggono salvo alcuni comparti specifici, come scolastica e universitaria, per i quali è urgente un intervento delle Istituzioni che risolva i forti squilibri che sono presenti nell’editoria scolastica e il vantaggio competitivo che, anche a causa di un sistema distributivo ancora inadeguato, consente agli operatori online, e tra questi al principale operatore mondiale, di schiacciare le librerie universitarie che garantiscono professionalità, contribuiscono al presidio socio-economico delle nostre città e favoriscono la diffusione dei saperi fondamentali per lo sviluppo e il benessere del Paese”.

    Sono 3.640 le librerie in Italia, di cui 2.405 indipendenti, e occupano oltre diecimila e 700 addetti. In otto anni (2012-2020) si sono ridotte di 261 unità. Il 59% sono ditte individuali, il 24% sono società di persone, il 15% sono società di capitali, solo il 2% sono cooperative. Al Sud le librerie rappresentano il 33,3% dell’intero comparto, mentre il Nord Est ha la quota più bassa (17,3%). Lombardia, Lazio e Campania sono le prime 3 Regioni per numero di librerie, mentre oltre 3 addetti su 5 operano nelle librerie del Nord Ovest (39,6%) e del Centro (23,7%).

  • La rivoluzione 4.0: il nuovo libro di Mario Bozzi Sentieri

    Sono passati i tempi iconici del Quarto Stato di Pellizza da Volpedo, celeberrimo quadro che il saggio del giornalista e scrittore Mario Bozzi Sentieri, La rivoluzione 4.0 Roma vs Davos, pubblicato da Eclettica Edizioni (pagg. 238, Euro 17, prefazione di Francesco Carlesi e Alessandro Amorese) porta in copertina a contraltare con un altro celeberrimo quadro futurista. Una rivoluzione del lavoro che guarda al futuro ma è già qui. Si pensi ad esempio all’odierno uso dei dati (big data, open data, cloud), le interfacce touch screen, la realtà aumentata, i calcoli di Analytics. E potremmo continuare.

    L’opera di Bozzi Sentieri si intitola La rivoluzione 4.0 Roma vs Davos. Tra lavoro e partecipazione ed è una riflessione di alto livello sulle sfide (economiche, sociali e politiche) del futuro: se tutto cambia (in termini tecnologici, di standard esistenziali, di modelli produttivi) tutto deve cambiare nell’organizzazione sociale, nell’approccio culturale verso i nuovi problemi, nella politica, sui luoghi di lavoro. Ma al centro dev’essere la figura del lavoratore, sempre più consapevole del proprio ruolo, attivo rispetto alle scelte aziendali, in un’ottica partecipativa, verrebbe da dire “sovrana”, che riverberi da contesti organizzativi “micro” a contesti “macro”, vedi quelle decisioni extra nazionali assunte in consessi economici esterni agli ordinamenti degli Stati singoli. Ecco perché sulla copertina del saggio di Bozzi Sentieri il Quarto Stato di oggi esibisce cartelli con su scritto No al great reset e Roma VS Davos.

  • Gli studi di Michele Allegri sui Templari in un capitolo di un libro pubblicato in Francia

    Si intitola Falicon – La pyramide entre deux mondes il libro dello scrittore e giornalista francese Pierre Beny in cui un intero capitolo è dedicato allo studioso della storia dei Templari Michele Allegri. Tutto nasce nel 2013 quando Allegri pubblicò il libro La religione segreta dei Templari e Beny lo contattò perchè interessato a saperne di più sulla piramide di Falicon, un tempo alta sei metri, ed i Templari in Provenza al cui studio Allegri si era dedicato dal 2010, anno in cui si recò in Francia per toccare con mano quel che restava della piramide. Erosa dal tempo ha un accesso in profondità, nelle grotte, accompagnate da aneddoti legati a riti pagani, alle legioni dei Templari di Montecarlo e all’azione di Papa Clemente V. Nel 2020 Beny decide di pubblicare il suo libro e di intervistare Allegri sulle sue scoperte e ricerche dedicandogli un intero capitolo.

  • Megliounlibro, il magazine di orientamento alla lettura festeggia 25 anni al Salone del Libro di Torino

    “Leggendo si cresce come persona, per aprirsi agli altri nella costante ricerca della bellezza”.

    Nell’era della pandemia la lettura ha “salvato” molti: tenendo compagnia, sollevando il morale, sottolineando i valori di sempre. E’ evidente: il libro è una risorsa. E cercare il titolo giusto è diventato un must. Giusto, per situazione ed età. Megliounlibro fa questo da 25 anni. Una sorta di libraio virtuale, di quelli che una volta sapevano consigliare ad uno ad uno…  Titoli selezionati nel mare delle proposte editoriali. In Italia è stato il primo esperimento non profit nel settore, e se è sopravvissuto alle intemperie è perché ha abbonati “che credono nel progetto”, in una lettura che trasmetta bellezza, perché il tempo di leggere tutto non c’è.

    Nel 2022 festeggia il XXV anniversario, per questo festeggia al salone di Torino,  domenica 22 maggio, con due  eventi:

    1. 15 Laura Prinetti dialoga con Paul Bakolo Ngoi, scrittore di favole dal Congo
    2. 16.45 presentazione Megliounlibro, il numero 98 dell’estate e lo speciale Pace e guerra

    Megliounlibro è il primo magazine di orientamento alla lettura in Italia. Un periodico di recensioni nato come gemmazione dell’associazione non profit Il Segnalibro Book Counselling Service, che ha tra i fini la promozione della lettura di qualità tra persone di ogni età. Una redazione tosta, diretta da Laura Prinetti, docente in Università Cattolica e altre quattro donne – una architetto, due prof di liceo e una professionista che proviene dal pianeta editoria – più una squadra di collaboratori, giovani e meno, docenti universitari, prèsidi e anche studenti. Tutti volontari, tutti preparati a vagliare l’aspetto estetico e formativo delle opere. La sfida è trovare i classici del futuro, le “perle”. Quei libri che, pubblicati oggi, vinceranno la gara con il tempo.

    Sul sito www.megliounlibro.it la Classifica dei Magnifici, fuori da ogni schema di mercato, con i 5+5 titoli consigliatissimi (5 per gli adulti + 5 per i ragazzi). Oltre al trimestrale i soci/abbonati ricevono gli speciali Quaderni, ad esempio per il 27 gennaio uno dedicato alla Giornata della Memoria, a maggio “Pace e guerra”, e il counselling personalizzato.

    Obiettivo? che le persone leggano di più e meglio, individuando i libri di valore in circolazione e diffondendoli col passaparola. E dicono: “Ognuno di noi è così com’è anche per aver letto determinati libri”.

  • Passione per gli audiolibri: un italiano su cinque li ascolta

    Non si ferma la corsa degli audiolibri in Italia. Dopo il boom del 2021 gli ascoltatori crescono ancora: sono il 17% della popolazione adulta per un totale di 10,2 milioni (+2% rispetto al 2021). L’ascolto di storie raccontate da grandi voci è diventata un’abitudine consolidata: per un italiano su 5 gli audiolibri sono una consuetudine da quasi due anni (1,9). Come ci mostra l’ultima ricerca NielsenIQ per Audible che verrà presentata sabato 21 maggio alle 10 al Salone del Libro di Torino, a 6 anni esatti dall’arrivo in Italia, nel maggio 2016, della società Amazon tra i maggiori player del settore.

    “All’inizio avevamo 1500 titoli, oggi sono 12.300. Dieci volte il catalogo di partenza. Siamo stati il primo player a sviluppare questa categoria in Italia e per questo siamo un riferimento sul mercato. Unicamente per lo sviluppo della creazione del contenuto italiano abbiamo investito 20 milioni di euro. La categoria è cresciuta moltissimo, dal non esistere al 17% popolazione italiana che ascolta audiolibri. Ma siamo solo all’inizio” dice all’Ansa Juan Baixeiras, Country manager Spagna e Italia di Audible, a Roma con Matthew Gain che guida il team europeo di Audible.

    “Per noi il messaggio più forte è che siamo stati protagonisti della creazione e sviluppo di un’industria che coinvolge tutta la comunità creativa italiana, le case editrici e lavoriamo con tutte da Mondadori a Giunti a Feltrinelli a Salani, HarperCollins. Oggi è naturale fare un libro cartaceo, un ebook e un audiolibro” spiega Baixeiras, professore associato in una delle migliori business school del mondo. E aggiunge: “L’audioboom è continuato anche dopo la pandemia e il lockdown in cui gli audiolibri sono stati una finestra per scappare dagli schermi. L’esplosione degli audiolibri è legata alla qualità delle produzioni e al coinvolgimento della comunità creativa”.

    Il mercato continuerà a crescere? “Con il ritorno in ufficio le persone tornano alle vecchie abitudini, ma continuano ad usare la piattaforma come facevano durante la pandemia. Stiamo crescendo nell’ottica delle abitudini dei consumatori” spiega all’Ansa Matthew Gain, sotto la guida del quale Audible ha ampliato la base di  iscritti, creato e finanziato centinaia di podcast e audiolibri originali.

    Secondo la ricerca, gli utenti di Audible sono affezionati lettori che leggono abitualmente (35% sia libri cartacei che ebook). Ma c’è un 37% che arriva alla lettura attraverso l’audiolibro. E aumenta anche il tempo che gli italiani dedicano all’ascolto: la durata media è arrivata nel 2022 a sfiorare il tetto della mezz’ora, 27,5 minuti (+10% rispetto al 2021). “Per le case editrici siamo complementari, non siamo una concorrenza che cannibalizza. Ci vedono come partner dello sviluppo” sottolinea Baixeiras.

    E l’ascolto di audiolibri mette d’accordo le generazioni: tra i 18 e i 54 anni la percentuale di ascoltatori è omogenea, con una leggera prevalenza dei millennials (25-34 anni), tra i quali il 44% è audiolettore. Le altre fasce d’età (18-24, 35-44, 45-54 anni) sono poco al di sotto, al 43%. Mentre gli audiolettori più maturi sono meno frequenti (31%). Il 48% dei genitori ha fatto ascoltare per la prima volta un audiolibro ai propri figli, mentre il 31% ha iniziato ad ascoltarli sotto consiglio dei figli. L’ascolto avviene soprattutto a casa (74%) ma nel 2022 crescono quello in macchina (24%, era al 20% nel 2021) e sui mezzi pubblici (18%, era la 14% nel 2021). Ed è legato al relax per il 44%, ma aumentano gli audiolettori che vogliono imparare (28% rispetto al 23% del 2021).

    I più amati sono sempre classici  (30%) e thriller (30%) seguiti da fantasy e science fiction (22%) con al primo posto la saga completa di Harry Potter di J.K. Rowling letta da Pannofino, seguita dal Conte di Montecristo di Alexandre Dumas letto da Moro Silo. “Il nostro vero successo è far scoprire nuovi libri alle persone attraverso le voci” dice Baixeiras. “Un’insegnante  mi ha spiegato che  se uno studente leggeva un libro o ascoltava un audiolibro lei  era ugualmente felice. La cosa importante era che i ragazzi  trovassero una connessione con le storie” racconta Gain.

  • Il saggio ‘Storia dell’integrazione europea’ al Salone del Libro di Torino

    Anche quest’anno il saggio intitolato Storia dell’integrazione europea in 2500 anni di Roberto Amati sarà presente al Salone Internazionale del Libro di Torino 2022, il 19 maggio, presso gli stand di Pathos Edizioni. Contemporaneamente, l’autore presenterà il libro al Centro Culturale di via Dego nell’ambito della manifestazione “Salone Off”, intervistato dalla critica letteraria Rose Marie Boscolo per il settimanale “La Voce e il Tempo”: l’accesso è libero ma è gradita la prenotazione direttamente in sede o con l’autore.

    Per conoscere meglio il progetto editoriale si puà visitate il sito https://storiadellintegrazioneeuropeain2500anni.eu/

  • “Superare la pandemia”, la nuova pubblicazione protagonista del settimo incontro del ciclo ‘Librorum’

    Giovedì 28 aprile 2022 dalle ore 17:00 alle ore 18:45, lì Associazione degli Ex Deputati europei  organizza il settimo appuntamento Librorum con la presentazione del libro “Superare la pandemia”, edito dalle FMA, pubblicato dall’Archivio Storico dell’Unione Europea e curato dalla Vice Presidente dell’Associazione Monica Baldi e dalla Coordinatrice della Commissione W20 Health Equity Flavia Franconi. La presentazione sarà affidata al tesoriere dell’AAD Jean-Pierre Audy.

    La pubblicazione, insieme ai contributi di eminenti personalità rappresentative del mondo delle istituzioni, della politica, della cultura e della scienza, raccoglie gli atti del convegno internazionale “Come superare la pandemia di COVID-19 e le sue conseguenze” svoltosi il 23 settembre 2021 presso l’Istituto Universitario Europeo di Firenze ed organizzato in collaborazione con Women 20 e Archivi Storici dell’Unione Europea, in occasione della Presidenza italiana del G20.

    La presentazione sarà aperta dal Presidente dell’Associazione, Hans-Gert Pöttering, e dal Direttore Generale della Comunicazione del Parlamento Europeo, Jaume Duch Guillot. L’evento sarà introdotto dal Segretario Generale dell’Istituto Universitario Europeo di Firenze (EUI) Marco Del Panta e dal Presidente del W20 Elvira Marasco. La segretaria dell’AAL Teresa Riera Madurell modererà la sessione di domande e risposte.

    Alle 17:30 Teresa Riera Madurell, Segretario Onorario dell’AAL, modererà la sessione di domande e risposte con gli autori degli articoli.

    L’interpretazione simultanea sarà disponibile in inglese e francese.

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