ripresa economica

  • La Lombardia rilancia l’industria

    Dopo un periodo difficile per tutto il nostro Paese, i numeri iniziano a fotografare finalmente l’uscita dal tunnel della crisi di questi anni. La Lombardia, come spesso accade, fa da traino per tutte le altre regioni. L’industria lombarda appare così più solida e finalmente con maggiore disponibilità di credito, consolidando il proprio trend favorevole. Questa è la situazione fotografata dagli ultimi numeri elaborati dall’Osservatorio Assolombarda-Cerved. L’analisi del credito e del rischio delle imprese relativa al terzo trimestre 2017 evidenzia nel complesso una maggiore disponibilità di finanziamenti, in crescita dell’1,5% rispetto allo stesso periodo del 2016. Il dato globale sui prestiti per l’intero panorama delle imprese passa da un calo del 4,5% ad una frenata minima, pari allo 0,1%. Un calo generato esclusivamente dal settore delle costruzioni, area che resta in palese difficoltà (-5,9%) mentre per servizi (+0,6%) e industria (+1,5%), le indicazioni sono favorevoli. L’industria, infatti, cresce per il quarto trimestre consecutivo, stando ai numeri riportati.

    A livello complessivo continuano a registrarsi differenze ancora troppo evidenti tra grandi e piccole industrie: se infatti per le imprese più grandi, quelle oltre i 20 addetti, il credito è ormai da tempo in risalita (otto trimestri consecutivi in crescita), per le Pmi accade esattamente l’opposto, con una frenata del 3%, ormai standard da almeno tre anni. La sfida è quella di indicare alle Pmi quali possono essere tutte le opportunità mirate a favorire il loro sviluppo. Negli ultimi anni nuovi strumenti di finanziamento sono apparsi sul mercato e molti di questi possono costituire ottime soluzioni anche per imprese di piccole-medie dimensioni, con programmi diversificati di investimento e di crescita.

    I segnali di miglioramento del sistema sono però evidenti. Il rapporto tra sofferenze e impieghi in Lombardia è in calo di quasi un punto rispetto al trimestre precedente, scendendo a quota 12,9%. Incidenza delle sofferenze peraltro in calo anche in Piemonte (da 15,6% a 14,5%), in Veneto (da 16,4% a 15,1%) e in Emilia Romagna (da 17,3% a 16,4%), anche se è proprio la Lombardia a realizzare la performance migliore. Ancora più interessante è l’osservazione dei flussi, cioè la velocità di generazione di nuovi crediti problematici. Il tasso d’ingresso in sofferenza in Lombardia si conferma in attenuazione al 2,6% (dal 2,8% del terzo trimestre 2016), medie tuttavia trainate verso l’alto dalle costruzioni, dove per la Lombardia il valore schizza al 7,4%.

    Sostanziale anche la diminuzione dei fallimenti: sono 1.852 le nuove procedure in Lombardia nei primi nove mesi del 2017, in diminuzione del -12,5% rispetto allo stesso periodo del 2016.

    Altro elemento chiave è il rafforzamento del sistema, come evidenziato dall’indice di solidità elaborato da Cerved group, che sintetizza la probabilità di default delle imprese. A settembre 2017 il tessuto produttivo lombardo risulta più solido rispetto all’anno precedente, con una quota di imprese in area di che sale al 61,2% (59,8% un anno prima).

    La Lombardia si contraddistingue inoltre per la percentuale maggiore di upgrade (imprese che hanno migliorato la propria classe di rischio, pari al 29,1%) e la più bassa di downgrade (imprese che l’hanno peggiorata), pari al 25,7%.

    A questi dati, sostanzialmente tecnici ed economici, si aggiungono quelli inerenti alle start up nel territorio lombardo. Rispetto al terzo trimestre 2017 le start up innovative della Lombardia sono aumentate ben oltre il 9%, passando da 1793 a 1959 attività. Una percentuale superiore di circa 3 punti rispetto alla crescita media nazionale che si ferma al 6,8 %, con la provincia di Milano che registra un incremento di oltre il 10 %. E il trend positivo per la Lombardia continua anche nel 2018, visto che secondo i dati del Registro Imprese nel 2018 sono già nate più di cento nuove startup.

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