Sostenibilità

  • Entrano in vigore le nuove norme dell’UE sulla responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde

    E’ entrata in vigore la nuova normativa dell’UE sulla responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde. Ciò significa che prima di acquistare un prodotto i consumatori otterranno informazioni migliori e più armonizzate sulla sua durabilità e riparabilità. I consumatori saranno inoltre meglio informati sui loro diritti di garanzia legale e sarà vietato formulare asserzioni ambientali vaghe, il che significa che le imprese non potranno più dichiarare di essere “verdi” o “rispettose dell’ambiente” se non sono in grado di dimostrare di esserlo realmente. Non sarà più ammesso esporre loghi volontari inattendibili relativi alla sostenibilità e saranno vietate le pratiche commerciali sleali legate all’obsolescenza precoce, come le false dichiarazioni sulla durabilità di un bene.

    Gli Stati membri dell’UE sono tenuti a recepire la direttiva nel diritto nazionale entro martedì 27 marzo 2026. Le norme si applicheranno a decorrere dal 27 settembre 2026.

  • I Paesi del sud-est asiatico frenano gli investimenti sulle rinnovabili

    Diversi Paesi del Sud-est asiatico stanno frenando gli investimenti sulle energie rinnovabili e le altre tecnologie “verdi”, a causa delle pesanti ricadute di queste ultime sui prezzi di energia e beni, un fenomeno noto come “greenflation” (“inflazione verde”).

    Uno tra gli esempi più significativi di questa tendenza, segnalata dal quotidiano “Nikkei”, è la recente decisione dell’Indonesia di abbassare gli obiettivi nazionali di adozione delle energie rinnovabili. Il Consiglio energetico nazionale del Paese ha abbassato a gennaio la quota delle rinnovabili nel mix energetico nazionale al 19-21% entro il 2030, mentre l’obiettivo originale era del 23%. Ad oggi le rinnovabili rappresentano solo il 13% delle fonti energetiche del Paese. Il ministero dell’Energia, inoltre, ha rinviato a non prima del 2026 l’introduzione di una carbon tax nel Paese.

    Inflazione e timori legati alla sostenibilità dei finanziamenti gravano sugli sforzi di decarbonizzazione di altri Paesi regionali, come Malesia e Vietnam. Il vicepremier malesiano Fadillah Yusof ha dichiarato a “Nikkei” che l’indebolimento del ringgit degli ultimi mesi minaccia gli sforzi nazionali di decarbonizzazione, dipendenti in larga parte da componenti e tecnologie d’importazione. Il Paese si è dato obiettivi ambiziosi di decarbonizzazione, lanciando 10 progetti nazionali con un investimenti stimato in 5,5 miliardi di dollari entro il 2030 e la realizzazione di zone a energia rinnovabile. Fadillah, responsabile del portafoglio della transizione energetica, ha avvertito però che finanziare le tecnologie verdi diventerà “sempre più difficile”, anche a causa del crescente scetticismo degli investitori in merito alla sostenibilità economica di queste tecnologie.

  • La Rappresentanza UE di Milano presenta l’edizione 2024 del Festival della Green Economy di Parma

    Presentata durante una conferenza stampa a Milano, mercoledì 27 marzo alle ore 11.30, al Palazzo delle Stelline (Corso Magenta, 59) l’edizione 2024 del Festival della Green Economy che si svolgerà a Parma dal 5 al 7 aprile. A presentare la kermesse emiliana Maurizio Molinari, capo ufficio a Milano del Parlamento Europeo, Stefania Nardelli, responsabile Stampa e comunicazione Commissione europea – Rappresentanza di Milano, Alessandra Pizzi, curatrice Green Week.

    Dopo il successo dell’anno precedente, il Festival si espande e raddoppia la sua portata, offrendo un palcoscenico ancora più ampio per discutere e promuovere soluzioni innovative per un’economia sostenibile.

    Quest’anno, la manifestazione promossa da ItalyPost, Fondazione Symbola, L’Economia del Corriere della Sera e Pianeta 2030, con il Comune di Parma, Università degli Studi di Parma, Unione Parmense degli Industriali e Parma, io ci sto!, con la main partnership di auxiell, Crédit Agricole, Davines Group e Iren sarà arricchita dalla partecipazione di decine e decine di imprenditori che si confronteranno sui temi più rilevanti di questo delicato momento storico, tra cui la presidentessa della Confindustria regionale Annalisa Sassi, il presidente di Confindustria Emilia Valter Caiumi, Giuseppe Pasini di Feralpi, Filippo Zuppichin di Piovan, Giampaolo Dallara, Davide Bollati di Davines, Marco Mantellassi di Manteco, Alberto Figna di Agugiaro & Figna, Filippo Polegato di Astoria, Albino Tonazzo di Kioene, Irene Rizzoli di Delicius. Saranno presenti anche sette sezioni tematiche, ciascuna composta da quattro incontri, dedicati ai legami tra sostenibilità e diversi settori industriali, tra cui la filiera agroalimentare, la moda e il tessile e abbigliamento, l’edilizia e infrastrutture, e altri ancora. Sbarcherà in città anche lo staff e lo studio mobile di Radio 24, che andrà in streaming direttamente da Piazza Garibaldi, dove il Comune allestirà anche uno spazio incontri per ospitare alcuni eventi del Festival.

  • L’HERA lancia insieme ai partner il Consorzio globale per la sorveglianza ambientale e delle acque reflue per la sanità pubblica

    Avviato un nuovo consorzio globale per la sorveglianza ambientale e delle acque reflue per la sanità pubblica (GLOWACON), il cui obiettivo principale è la creazione di un sistema sentinella internazionale per l’individuazione precoce, la prevenzione e il monitoraggio in tempo reale delle minacce e dei focolai epidemici. L’evento inaugurale  a Bruxelles il 19 e 20 marzo con la partecipazione di oltre 300 principali partner mondiali, tra cui l’HERA (Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie) della Commissione, l’ Organizzazione mondiale della sanità, i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC), i CDC Africa e la fondazione Bill & Melinda Gates.

    La sorveglianza delle acque reflue consente una risposta agile alle minacce sanitarie che destano nuove preoccupazioni poiché fornisce indicazioni tempestive sulla trasmissione comunitaria di malattie e varianti e può essere effettuata a una frazione del costo dei test di laboratorio: per questa ragione è considerata una delle azioni principali dell’HERA sin da quando l’Autorità è stata fondata, nel 2021. Nel 2022 nel quadro della proposta di rifusione della direttiva concernente il trattamento delle acque reflue urbane la Commissione ha introdotto la sorveglianza di queste acque. In particolare è richiesto alle autorità degli Stati membri di cooperare per garantire il monitoraggio dei parametri sanitari durante le emergenze di sanità pubblica, come il SARS-CoV-2. È inoltre necessario monitorare la resistenza agli antimicrobici.

    Il GLOWACON mira a riunire la sorveglianza strategica e di comunità nei nodi di trasporto, compresi gli aeroporti e gli aeromobili, individuando inoltre le carenze e le opportunità di finanziamento. Sebbene numerosi paesi stiano già investendo in iniziative analoghe, risulta necessario rafforzare la collaborazione, le capacità e lo scambio di dati a livello globale: ciò contribuirà a evitare duplicazioni e a potenziare le sinergie tra le attività esistenti e quelle previste. Grazie al GLOWACON, l’HERA, in collaborazione con il Centro comune di ricerca (JRC) e la fondazione Bill & Melinda Gates stimolerà l’innovazione e promuoverà l’istituzionalizzazione della sorveglianza ambientale e delle acque reflue come attività di routine all’interno delle istituzioni e dei sistemi sanitari pubblici.

  • Al via un percorso di transizione per un commercio al dettaglio digitale e verde

    La Commissione ha pubblicato il percorso di transizione verso un ecosistema del commercio al dettaglio più resiliente, più digitale e più verde.

    Si tratta di un piano elaborato congiuntamente da Commissione, Stati membri, imprese, parti sociali e ONG che individua le sfide e le opportunità per l’ecosistema del commercio al dettaglio e propone azioni per migliorarne la resilienza e per sostenerne la trasformazione digitale, verde e nell’ambito delle competenze. Questo percorso promuove una transizione giusta ed equa per tutti gli attori dell’ecosistema, tra cui la forza lavoro, i consumatori e le imprese di ogni tipo e dimensione; incoraggia attori economici, parti sociali e autorità nazionali, regionali e locali a impegnarsi nel processo di attuazione congiunta e a contribuire a un ecosistema del commercio al dettaglio competitivo, sostenibile, resiliente ed equo.

    Il commercio al dettaglio è il più grande ecosistema industriale europeo: rappresenta infatti l’11,5% del valore aggiunto dell’UE. È inoltre il principale settore occupazionale dell’economia dell’UE, in quanto dà lavoro a quasi 30 milioni di persone in 5,5 milioni di imprese (il 99% delle quali sono PMI). L’ecosistema del commercio al dettaglio svolge un ruolo fondamentale nella distribuzione dei prodotti, di cui usufruiscono quotidianamente 450 milioni di consumatori in tutta l’UE. Si tratta anche di un elemento chiave del tessuto sociale delle comunità urbane e rurali e offre un contributo importante alla creazione di posti di lavoro locali e alla vitalità e all’attrattiva dei centri urbani.

  • Dalla Commissione UE 750 milioni di euro a sostegno delle imprese italiane

    La Commissione europea ha approvato un regime italiano da 750 milioni di euro a sostegno delle piccole e medie imprese (PMI) e delle imprese a media capitalizzazione nel contesto della guerra della Russia contro l’Ucraina. Tali misure aiuteranno ad accelerare la transizione verde e ridurre la dipendenza dai combustibili.

    Nell’ambito del regime, gli aiuti assumeranno la forma di garanzie statali a sostegno delle PMI e delle imprese a media capitalizzazione colpite dalla crisi energetica, in modo da garantire che i beneficiari abbiano accesso a una liquidità finanziaria sufficiente. La garanzia, che sarà concessa entro il 30 luglio 2024, non supererà 280.000 euro per impresa attiva nella produzione primaria di prodotti agricoli, 335.000 euro per impresa attiva nei settori della pesca e dell’acquacoltura e 2 milioni di euro per impresa attiva in qualunque altro settore.

  • Edison e Sea costruiranno una stazione di idrogeno verde per i voli cargo a Malpensa

    Edison Next, società del Gruppo Edison che accompagna clienti e territori nel loro percorso di decarbonizzazione e transizione ecologica, e Sea, Aeroporti di Milano, hanno annunciato lo sviluppo di una stazione di rifornimento a idrogeno verde all’interno dell’aeroporto internazionale di Milano Malpensa per la decarbonizzazione della logistica aeroportuale. Il progetto è un tassello importante nel percorso di riconversione green dello scalo di Milano Malpensa, punto di riferimento per l’air-cargo nel centro-sud Europa, tra i primi cinque scali europei e il primo in Italia per traffico merci, con oltre 720.000 tonnellate di merce gestite nel 2022, pari a una quota di mercato di circa il 65% rispetto al totale transitato negli aeroporti italiani.

    Il progetto Malpensa H2, finanziato dal Pnrr, sarà sviluppato in collaborazione con Sea, Aeroporti di Milano, nei pressi dell’area di Malpensa Cargo City in sinergia con Olga (hOListic Green Airport), programma finanziato dalla Commissione europea (Horizon 2020) che si inserisce in un più ampio percorso di decarbonizzazione intrapreso da Sea per ridurre l’impatto ambientale del settore dell’aviazione. Nell’ambito del progetto Malpensa H2, Edison Next realizzerà una stazione di rifornimento a idrogeno verde, alimentata da un elettrolizzatore installato in loco, che rifornirà i veicoli pesanti della logistica aeroportuale dell’area Malpensa Cargo City. La mobilità a idrogeno è “zero-emission”, ciò significa che la sostituzione potenzialmente totale del parco mezzi presente nella cargo city permetterà un importante abbattimento delle emissioni inquinanti della zona.

    “Il settore aeroportuale è uno dei più sfidanti dal punto di vista della transizione energetica. Gli aeroporti sono ecosistemi complessi che coinvolgono numerosi attori e che stanno cominciando un percorso di trasformazione profonda con l’obiettivo di diventare veri e propri hub energetici in grado di autoprodurre, accumulare e condividere energia green – dichiara Gabriele Lucchesi Direttore Idrogeno di Edison Next. – L’idrogeno è un vettore energetico chiave nella transizione energetica e può giocare un ruolo importante anche nella decarbonizzazione del mondo dell’aviazione, non solo a livello dei velivoli, ma anche delle infrastrutture aereoportuali. Lo sviluppo di una stazione di rifornimento a idrogeno all’interno dell’aeroporto di Milano Malpensa rappresenta un importante passo in questo percorso di trasformazione, contribuendo alla decarbonizzazione della logistica aeroportuale di uno degli scali più trafficati d’Europa.”

    “Gli aeroporti di Milano sono impegnati nella riduzione delle emissioni di CO2, con un ruolo trainante verso la decarbonizzazione del trasporto aereo – afferma Alessandro Fidato, Chief Operating Officer di Sea Aeroporti di Milano. – Ci siamo impegnati a raggiungere zero emissioni entro il 2030 nei nostri scali. Lavoriamo su più fronti nel breve periodo ci siamo concentrati sui SAF, ma vogliamo essere pronti all’utilizzo dell’idrogeno come rifornimento: partiamo dalla mobilità su gomma, preparandoci ad accogliere in futuro anche gli aerei con motori a idrogeno”. Si prevede che l’impianto entrerà in servizio tra dicembre 2025 e febbraio 2026, in modo da essere operativo in occasione dei Giochi Olimpici Invernali di Milano-Cortina 2026, che si terranno dal 6 al 22 febbraio 2026. La stazione di rifornimento a idrogeno verde del progetto Malpensa H2 si estenderà su un’area di circa 12 mila metri quadrati e ospiterà sia tecnologie e attrezzature all’avanguardia per la produzione e la fornitura di idrogeno verde, sia spazi per i servizi destinati al pubblico. L’impianto potrà erogare a doppia pressione, 350 e 700 bar, al fine di asservire tutte le tipologie di mezzi presenti nell’area Malpensa Cargo City.

    L’impianto di produzione di idrogeno verde di Malpensa H2 sarà realizzato in modo da consentire il raddoppio della sua potenza così da essere in grado di sostenere lo sviluppo di ulteriori passi nel percorso di decarbonizzazione del parco mezzi dell’aeroporto. Quella con Sea Aeroporti di Milano non è l’unica stazione di rifornimento a idrogeno nella cui realizzazione è impegnata Edison Next; sono in sviluppo ulteriori sei stazioni di rifornimento, tre nei pressi di Venezia, Verona e Piacenza e tre nei dintorni di Vercelli, Frosinone e Foggia che serviranno principalmente mezzi pesanti e autobus in aree altamente trafficate e posizionate lungo corridoi TEN-T – Trans-European Networks Transport, (Rete transeuropea dei trasporti) – che attraversano l’Italia collegandola con il resto dell’Europa. Gli impianti di Venezia, Verona e Piacenza, che hanno ottenuto i finanziamenti già a marzo 2023, entreranno in servizio nel corso del 2025, mentre quelli di Vercelli, Frosinone e Foggia, appena finanziati, saranno operativi nel primo semestre del 2026.

  • La Commissione investe oltre 233 milioni di euro in progetti strategici per l’ambiente e il clima in tutta Europa

    La Commissione investirà oltre 233 milioni di euro in 12 nuovi progetti strategici in tutta Europa, a titolo del programma LIFE, allo scopo di sostenere l’attuazione delle ambizioni dell’UE sul piano ambientale e climatico nell’ambito del Green Deal europeo. Tali progetti strategici dovrebbero mobilitare importanti finanziamenti aggiuntivi provenienti da altre fonti dell’UE, tra cui i fondi agricoli, strutturali, regionali e per la ricerca, oltre che dai governi nazionali e dal settore privato.

    I finanziamenti concessi a questi 12 progetti strategici favoriranno il raggiungimento degli obiettivi nazionali sul piano ambientale e climatico di Bulgaria, Cechia, Irlanda, Spagna, Francia, Italia, Lituania, Austria, Polonia e Finlandia, oltre ad aumentare il contributo di questi paesi alla transizione ecologica dell’UE.

    Sono stati selezionati anche altri sei progetti per promuovere la natura e la biodiversità. Nell’ Italia settentrionale LIFE NatConnect2030 intraprenderà azioni in oltre 500 siti per migliorare la biodiversità e rafforzare i corridoi ecologici.

  • Zalando si impegna a fornire informazioni più chiare ai consumatori a seguito dell’azione dell’UE

    A seguito di un dialogo con la Commissione e le autorità nazionali per la tutela dei consumatori, Zalando si è impegnata a rimuovere gli indicatori e le icone di sostenibilità ingannevoli visualizzati accanto ai prodotti offerti sulla piattaforma. Tali indicazioni possono indurre i consumatori in errore circa le caratteristiche ambientali dei prodotti. A partire dal 15 aprile 2024 le icone non appariranno più; Zalando fornirà invece informazioni chiare sui benefici ambientali dei prodotti, come la percentuale di materiali riciclati utilizzati.

    Zalando presenterà una relazione sull’attuazione degli impegni. Sulla base di questo rapporto, la Rete di cooperazione per la tutela dei consumatori (CPC) valuterà come il colosso delle vendite on line ha implementato gli impegni e, ove necessario, ne farà rispettare la conformità, ad esempio imponendo multe o rimuovendo contenuti.

  • Nuova macchina per arare il terreno inquinando di meno

    Brevettata in Inghilterra, prodotta in Polonia e distribuita in Italia da Agroland, la nuova seminatrice su terra dura Mzur è stata testata con successi sui terreni dell’azienda agricola Savini a Mosciano Sant’Angelo (Teramo) lo scorso 30 novembre. La macchina permette un’agricoltura di precisione, con la coltivazione a strip-till (a strisce), e conservativa perché senza aratura preserva la fertilità del terreno. Questo porta ad abbattere le emissioni di CO2, a ridurre i costi, grazie alla diminuzione dell’uso di carburante e di fertilizzanti, e a ridurre il consumo idrico.

    «Agroland tenta di portare in Italia una cultura nuova di lavorazione del terreno, con l’impiego di queste macchine per l’agricoltura di precisione, inserendosi in alcuni progetti più complessi come quello della mappatura della filiera», spiega Mattia Maretto, amministratore unico della società. Mappare la filiera consente di rendere tracciabile il grano e certificarne l’origine, quindi di valutare quali pesticidi possono essere usati durante la coltivazione (posto che la normativa sui pesticidi può variare da Paese a Paese). «Sempre più persone cominciano a scegliere un prodotto in base all’etichetta e i grandi marchi hanno la necessità di garantire ciò che scrivono». Indicare su un pacco di pasta che è stato fatto con una filiera del grano controllata e mappata, vuol dire che «l’azienda produttrice è in grado di identificare nel dettaglio, attraverso un sistema di monitoraggio costruito fin dalla lavorazione del terreno e dalla semina, tutti i prodotti che sono stati utilizzati per fare quel pacco di pasta» conclude Maretto. « Un sistema così rispetta ambiente e persone, e quindi il consumatore». Con l’ulteriore vantaggio di «potere garantire, in questo modo, che il prodotto è un vero Made in Italy».

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