In EvidenzaPolitica

Promesse elettorali di soldi a tutti, e nessuno che si occupi dei collaboratori non pagati

Tra le tante proposte che abbiamo sentito in queste settimane di campagna elettorale non abbiamo sentito, da parte di alcuno, affrontare il problema dei pagamenti delle prestazioni di servizi. Da anni l’Unione europea  ha stabilito il pagamento delle fatture a 30 giorni, scadenza che peraltro la pubblica amministrazione italiana continua a non rispettare creando, a catena, una serie infinita di problemi alle aziende e perciò ai lavoratori, che spesso sono collaboratori occasionali che cercano di rimboccarsi le maniche e guadagnare qualcosa senza aspettarsi un posto fisso. Purtroppo la stessa Unione europea più volte, ed inutilmente, interpellata sul problema dei prestatori di servizi non ha dato risposta, proprio come i partiti italiani.

In un momento, che dura da anni, sempre più difficile per chi cerca lavoro migliaia di persone si sono riconvertite accettando lavori provvisori che consistono in prestazioni occasionali di servizi. Sono così pagate una serie di attività temporanee quali ad esempio, per restare in tema di attualità, i rilevatori degli scrutini elettorali. E queste attività non sono pagate a 30 ma a 90 giorni quando addirittura a 90 e più. Non sono attività svolte da pur piccole società, in quel caso avrebbero diritto al pagamento a 30 giorni, ma da singoli individui per i quali l’attesa di tre e più mesi diventa una vera piccola grande tragedia per la sopravvivenza e per il pagamento dei loro impegni. Stupisce veramente che mentre tutti parlano di provvedimenti idonei a trovare posti di lavoro, spesso prospettando ipotesi non praticabili, nessuno si occupi di questa realtà che sta mettendo in gioco le vite di decine di migliaia di persone, quasi a dimostrare (e non si sentiva certo bisogno di una riprova) l’estraneità di partiti e candidati dai problemi effettivi di coloro a cui chiedono il voto.

Mostra altro

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio