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Achtung Binational Babies: credevo avessimo smesso di fare gli zerbini

L’export dei bambini italiani non si è ancora fermato

Eravamo zerbini. Zerbini dell’Europa e di ogni paese dell’Unione che avesse da noi preteso qualcosa. Qualcosa sta cambiando su tanti fronti, ma sul tema della tutela dei nostri connazionali all’estero e soprattutto dei bambini binazionali lo siamo ancora, siamo vergognosamente degli zerbini. Basta leggere la ratifica italiana della Convenzione dell’Aja sulle sottrazioni internazionali (L. 64/94) – della cui modifica da noi richiesta ancora non si parla! – e paragonarla per esempio alla ratifica tedesca della stessa convenzione per comprendere come l’Italia si sia organizzata per esportare i propri bambini richiesti da uno Stato estero e per non riportare mai a casa quelli sottratti e portati dall’Italia verso l’estero. Padri e madri italiane che hanno avuto a che fare con le istituzioni preposte a questi casi (Autorità centrale del Ministero di Giustizia, Tribunali, Ministero degli Esteri, Consolati) potranno solo confermare all’unanimità.

A dire il vero, si è levata anche su questo fronte una voce autorevole, schietta e sincera, anche se per ora isolata: il Console Generale d’Italia a Colonia, Pierluigi Ferraro, che ha avuto l’occasione di confrontarsi personalmente con il Sistema familiare tedesco (Jugendamt e Tribunali familiari), ha avuto il coraggio di chiamare ogni cosa con il suo nome e di definire questa ‘Amministrazione per la Gioventù’ tedesca, lo Jugendamt, per quello che è. In una intervista della testata online Deutschlandfunk, Angelo Bolaffi si dice “preoccupato della svolta radicale attuata dell’Italia” (la maggioranza degli italiani, professore, ha votato come ha fatto, proprio perché auspicava questa svolta!). Il giornalista aggiunge che in occasione della Festa della Repubblica Italiana, durante un evento al Consolato Generale d’Italia a Colonia, il Console Generale, Pierluigi Ferraro, nel suo discorso ha parlato anche degli Jugendamt e ha definito il loro agire, in molti casi, come quello di criminali e terroristi (http://www.deutschlandfunk.de/philosoph-zum-politischen-verhaeltnis-deutschland-und.694.de.html?dram:article_id=419660 ). L’intervento dell’Ambasciata (in pratica del Ministero degli Esteri) non si è fatto attendere e ha preteso dal Console uno scritto di scuse. Ovviamente subito integralmente pubblicato dalla testata tedesca (il discorso del Console invece è stato solo riassunto e non citato integralmente!).

Questo è esattamente quello che fanno gli zerbini, signori Ministri e Presidente del Consiglio!

Dopo aver incassato per decenni insulti gratuiti da politici e media tedeschi, senza aver mai osato protestare con sufficiente forza, abbiamo finalmente un Console che fa seriamente il suo mestiere e il suo dovere e il Ministero degli Esteri cosa fa? Lo bacchetta.

Che l’agire degli Jugendamt sia criminale non è un’invenzione del Console, è una denuncia pubblica portata a livello europeo (Parlamento) e a livello nazionale in Italia, Polonia, Francia e persino nella stessa Germania. Ma non è politicamente corretto. Perché? Perché appropriarsi dei bambini binazionali crea introiti di miliardi di euro e un indotto in Germania di altrettanto valore. In buona parte sono miliardi che si muovono dal capitale privato degli Italiani (stipendi, immobili, risparmi, pensioni) verso la Germania, il resto lo finanzia l’Europa (cioè in buona parte l’Italia, quale contribuente netto) con programmi di “aiuto ai giovani e alle famiglie” (ovviamente non le famiglie naturali né i genitori biologici) che ad altro non servono se non a sottrarre i bambini ai loro genitori per inserirli in un circuito ben più redditizio. Se dunque certe verità non sono politicamente corrette per la Germania, dovrebbero esserlo a maggior ragione per l’Italia che se non si decide a dare una svolta anche su questo fronte, continuerà a perdere i propri figli, il proprio futuro e i propri capitali.

Il Console coraggioso non va bacchettato, ma ringraziato. I bambini e i capitali vanno fatti rientrare in Italia.

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Dott.ssa Marinella Colombo

Membro della European Press Federation - Responsabile nazionale dello Sportello Jugendamt, Associazione C.S.IN. onlus - Membro dell’Associazione Enfants otages

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