Attualità

Di Maio verso l’espulsione (dall’albo dei giornalisti)

Luigi Di Maio potrebbe incorrere in un’espulsione. Non dal governo (lì rischia di più il suo collega pentastellato Danilo Toninelli) né dal Paese (quando Matteo Salvini si dice favorevole all’alta velocità non allude a quella di un ordine di via al collega vicepremier), ma dall’albo dei giornalisti a cui risulta iscritto. «In relazione alle affermazioni del vicepremier e ministro dello Sviluppo, Luigi Di Maio, giornalista pubblicista, iscritto all’Ordine della Campania, rilasciate in seguito all’assoluzione del sindaco Di Roma, Virginia Raggi, l’Ordine della Campania seguirà le procedure previste dalla normativa vigente», ha fatto sapere Ottavio Lucarelli, presidente regionale dell’Ordine dei giornalisti, precisando che «dopo le numerose segnalazioni giunte gli atti saranno trasmessi al Consiglio disciplina regionale, così come previsto dalle norme». Anche il presidente nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Verna, ha lasciato intendere che Di Maio sarà sottoposto a procedimento disciplinare, onde valutarne la compatibilità con la professione giornalistica (Di Maio è iscritto all’elenco dei pubblicisti): «Parole senza precedenti nella storia della Repubblica nei confronti della libera stampa. Siamo convinti che chi si esprime così sia incompatibile col ruolo di ministro. Di Maio non fa retromarcia, noi non ci fermeremo, mentre stiamo ancora aspettando che per un minimo di coerenza lasci spontaneamente un sodalizio dove è in compagnia di quelli che definisce ‘infimi sciacalli’».

Nell’ambito della procedura, avviata dal presidente dell’Ordine campano Ottavio Lucarelli dopo le dichiarazioni su stampa e giornalisti, l’esponente pentastellato potrebbe essere convocato per esercitare il proprio diritto di difesa (non è tenuto a presentarsi).

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