Attualità

Benessere degli animali: Stati UE bacchettati dalla Corte dei Conti per inadempienze

La Corte dei Conti europea ha espresso un severo giudizio per quanto riguarda l’applicazione, da parte degli stati membri, degli standard di welfare per gli animali. La relazione 31/2018, inerente gli anni tra il 2012 e il 2018, ha preso in esame un campione di 5 stati membri, Germania, Francia, Italia, Polonia, Romania, stati che rappresentano oltre il 50% del mercato della carne in Europa e il 40% della spesa prevista dai programmi di sviluppo rurale per  il benessere animale. L’ultima strategia della Commissione europea aveva il doppio scopo di affrontare problemi di conformità e di migliorare le sinergie con la PAC. La corte ha riscontrato varie criticità, sia per il trasporto degli animali che per la macellazione, evidenziando la mancanza di informazioni, da parte degli stati membri, per quanto riguarda la soluzione delle molte problematiche legate alle deroghe per la macellazione senza stordimento. In più occasioni avevamo denunciato, proprio dalle pagine del Patto, come sia dolorosa ed angosciante la macellazione senza stordimento e come l’uccisione rituale degli animali non dovrebbe essere consentita nei paesi dell’Unione specie dopo che tanto si è fatto per dare, anche agli animali da carne, una vita ed una morte priva di inutile dolore.

La Corte ha sottolineato come gli stati abbiano impiegato molto tempo per recepire determinate raccomandazioni, come tutt’ora rimangano situazioni pendenti e non vi siano sufficienti elementi che dimostrino la corretta pianificazione delle ispezioni ufficiali. Anche all’interno dell’applicazione della PAC gli stati membri hanno fatto un uso limitato degli strumenti offerti dalla politica agricola comune per perseguire il benessere animale e in molti casi hanno proseguito nel disattendere le norme come nel caso del taglio della coda dei suini. In sintesi, i Paesi europei, pur avendo aderito a norme più civili per l’allevamento, il trasporto e la macellazione degli animali, hanno di fatto consentito, senza sufficienti controlli ed adeguate sanzioni, che continuassero ad esistere allevamenti non conformi o addirittura illegali, un sistema di trasporto di animali vivi che procura sofferenze, feriti e morti durante i viaggi, ed un tipo di macellazione rituale, tramite sgozzamento e dissanguamento dell’animale vivo, che contrasta con ogni norma dell’Unione stessa in tema di benessere animale e di civiltà.

Mostra altro

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio