Costume e Società

Artigiano in Fiera sempre più da record

La 23esima edizione apre col boom di visitatori. Ben 100 Paesi in 340mila mq di esposizione

I numeri dell’Artigiano in Fiera sono sempre più impressionanti. Le stime dello scorso anno parlavano di 150.000 visitatori al giorno per il mercato più grande del mondo, con più di 3000 espositori da oltre 100 Paesi, che resterà aperto nei padiglioni di Fiera Milano a Rho fino al 9 dicembre.

A giudicare dalle prime ore dello scorso weekend la 23esima edizione farà segnare nuovi primati. Fin dall’apertura gli organizzatori hanno dovuto raddoppiare tutti i varchi d’accesso previsti.

Per la cerimonia inaugurale si è scelto quest’anno il tema “un ponte con l’Africa” per presentare un progetto di cooperazione attraverso un’intesa con Egitto e Madagascar tesa a sviluppare una rete tra imprese artigiane italiane e africane.

All’inaugurazione della rassegna, promossa da Ge.Fi. – Gestione Fiere Spa e tenutasi all’interno dell’area eventi Africa, sono intervenuti il presidente di Artigiano in Fiera, Antonio Intiglietta, l’amministratore delegato di Fieramilano, Fabrizio Curci, il ministro della Solidarietà sociale dell’Egitto, Ghada Wali, il ministro e capo dell’ufficio economico dell’Ambasciata del Senegal in Italia, Amadou Lamine Cissé, la promotrice di Ferronerie d’Art (impresa e comunità del Madagascar), Violette Ralalaseheno, il direttore generale di E4Impact Foundation, Frank Cinque, il rappresentante degli enti di formazione, Stefano Salina, e il presidente Comitato direttivo di Artigiano in Fiera, Maria Teresa Azzola.

Particolare attenzione ai giovani, alle donne e al tema dell’innovazione in Africa. Una cooperazione tra le realtà artigiane e gli operatori della formazione professionale con il coinvolgimento di importanti enti italiani (Formaper, Galdus, Capac-Confcommercio, ENAIL-ACLI); collaborazioni, a livello universitario, tese alla formazione manageriale e imprenditoriale a sostegno delle start-up d’impresa, con il supporto di E4impact; il coinvolgimento degli artigiani all’interno della piattaforma e-commerce europea Artimondo, a partire dai settori Food e Cosmesi.

“È un tema vero – ha sottolineato il presidente di Ge.Fi. Antonio Intiglietta – bisogna decidere se il futuro della nostra umanità si costruisce costruendo barriere o ponti. Se vogliamo costruire ponti bisogna investire nell’umanità, nei giovani, nelle donne nei paesi dove vivono”. “Questa intesa – ha detto Amadou Lamine Cisse’, ministro-consigliere e capo dell’ufficio economico dell’Ambasciata del Senegal in Italia – dimostra ancora una volta l’interesse per questa fiera, un globo intero dove i colori della pelle sono una ricchezza prima che una differenza”.

“I giovani africani – ha concluso Intiglietta – sono capaci di grandi cose, di bellezze inaudite di qualità, di intelligenza nel lavoro. E allora noi vogliamo creare un progetto di collaborazione in cui dalla formazione coi nostri enti alla formazione imprenditoriale con l’università fino al collegamento con la Fiera e le piattaforme e-commerce si generi un nuovo modo di rapportarsi fra di noi che è quello di investire sulle persone valorizzando i loro paesi e i loro territori”.

Diverse anche le novità tra i padiglioni italiani. Dopo l’esordio dello scorso anno, la Nazionale italiana degli chef è tornata ad esibirsi nella cucina dell’Artimondo Restaurant, lo spazio dedicato alle ricette del made in Italy, in collaborazione con la Federazione Italiana Cuochi.

Grande novità anche la presenza dell’Associazione pizzaiuoli napoletani che, all’Artigiano in Fiera, continua la sua opera di tutela e di promozione della ricetta originale della pizza.

“A fare la differenza – spiega Gianluca Pirro, portavoce dell’Associazione – è la manualità nel preparare l’impasto e soprattutto la stesura con la famosa tecnica dello schiaffo. La nostra associazione porta in tutto il mondo questa tecnica, dalla Cina al Giappone e fino a Taiwan”.

L’Associazione pizzaiuoli napoletani, lo scorso anno, dopo otto anni di negoziati internazionali, a Jeju, in Corea del Sud, ha ottenuto con voto unanime del Comitato di governo dell’Unesco il riconoscimento di unicità della pizza napoletana come una delle più alte espressioni identitarie della cultura partenopea. E proprio all’Artigiano in fiera i pizzaiouli celebrano un anno dal risultato.

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