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«I cristiani nel Medio Oriente sono vicini all’estinzione immediata»

Il primate d’Inghilterra, Justin Welby, ha lanciato l’allarme: «Devono affrontare quotidiane minacce di morte e violenza. È la peggior situazione dall’invasione dei Mongoli del XIII secolo»

Il settimanale TEMPI del 4 dicembre scorso ha pubblicato il seguente articolo, che crediamo opportuno far conoscere ai nostri lettori per l’importanza dell’argomento e per la tragica situazione in cui si trovano i cristiani in quella parte del mondo. Che sia l’arcivescovo di Canterbury a lanciare l’allarme è abbastanza significativo, poiché il Regno Unito ha rifiutato, recentemente,  di accogliere la domanda d’asilo dei genitori di Asia Bibi, la contadina pachistana condannata a morte per blasfemia e ritenuta innocente dalla Corte Suprema, ma tenuta nascosta dalle autorità governative per proteggerla dalla minacce degli estremisti islamici. E’ un’implicita critica al suo governo? Così parrebbe, anche se i toni sfumati non possono essere intesi come un aperto attacco.

«I cristiani nel Medio Oriente sono vicini all’estinzione immediata». È l’allarme lanciato dall’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, domenica alla Bbc. Il primate d’Inghilterra ha spiegato che i cristiani devono affrontare «quotidiane minacce di morte, violenza, assassinio, intimidazione, pregiudizio e povertà» e si trovano nella peggior situazione «dai tempi dell’invasione dei Mongoli del XIII secolo».

In un articolo per il Telegraph, l’arcivescovo ha aggiunto che «negli ultimi anni i cristiani sono stati massacrati dallo Stato islamico. Molti se ne sono andati dalla loro terra. Centinaia di migliaia hanno abbandonare le proprie case sotto costrizione. Molti sono stati uccisi, ridotti in schiavitù, perseguitati e convertiti a forza. Anche coloro che sono rimasti si domandano: “Perché dovremmo restare?“».

Welby ha perciò sottolineato che, «ora che il Natale si avvicina, dobbiamo pregare per loro e parlare in loro difesa. Dobbiamo appoggiarli, aiutarli e sostenerli in ogni modo, in modo pubblico e visibile». Le parole del primate contengono un’implicita critica al Regno Unito, che ha accolto solo un cristiano ogni 400 siriani che hanno chiesto asilo nel paese.

Non possiamo permettere, ha concluso Welby, «che le comunità cristiane, eredi di quelle che hanno fondato la Chiesa universale, spariscano davanti alla minaccia dell’immediata estinzione». Anche le Chiese del Medio Oriente si stanno muovendo nella direzione di convincere i giovani a restare nonostante le difficoltà. «Mettete su famiglia, resistete alla tentazione di partire, contate sulla presenza di Dio nella storia, decidete di essere testimoni di Cristo», è l’appello lanciato dal patriarca maronita, il cardinale libanese Bechara Rai, durante riunione di tutti i patriarchi cattolici d’Oriente, che si è tenuta dal 26 al 30 novembre in Iraq.

Leone Grotti

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