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Sovranismo e populismo, ovvero il “Pensiero Unico della Spesa”

On. Nicola Bono*

La nascita dell’ennesimo gruppo politico proveniente dall’area della Destra che, dimentico dei suoi valori e della sua storia, come FdI, si appiattisce acriticamente su posizioni sovraniste e sposa in toto la politica della Lega e la leadership di Salvini, costituiscono una grave involuzione della Destra democratica italiana.

Perché sovranismo e populismo sono la nuova versione dell’unica ideologia imperante nella politica italiana costituita dal PUS, e cioè il “Pensiero Unico della Spesa” e, conseguentemente, del “Partito Unico della Spesa” e fondano le loro tattiche su promesse non mantenibili e bugie che alimentano ad arte il Rancore dei cittadini (il risanamento dei conti è una prepotenza dell’Ue o un dovere dei governi di ogni colore politico, disatteso per decenni unicamente per inseguire il consenso elettorale?).

Ecco perché nessuno dei partiti italiani parla il linguaggio della verità, perché a cominciare dalla Lega e dal M5S dovrebbero ammettere che la loro strategia è la stessa medesima di quella inventata a partire dal 1977 dagli scellerati protagonisti della I Repubblica, con l’unica differenza che oggi il livello del debito accumulato in 41 anni non consente più di continuare queste politiche suicide.

Sovranismo e populismo hanno un solo merito, essere riusciti a creare un Corto Circuito nel buon senso comune e cioè: Buona Amministrazione uguale a interferenza dell’Ue alla nostra sovranità. Politiche scialacquatrici uguale a strumenti per la riconquista della sovranità.

Solo il MSI ha combattuto sin dall’inizio quel sistema clientelare e parassitario ed è con forte rammarico che oggi si debba prendere atto che con l’adesione al sovranismo ciò che resta di quella tradizione abbia saltato il fosso. Sembra di vivere il dramma di Joyce “i Rinoceronti”, di colpo tutti sono diventati cavalieri della spesa e sostenitori di strategie di pura razzia e senza nessuna prospettiva e questo non solo non ha nulla di sociale e meno che mai di Destra, ma addirittura banalizza le storiche battaglie politiche a suo tempo sostenute contro la “mala politica dello sperpero parassitario” e assolve le colpe dei politici della I Repubblica, che cinicamente inventarono questo diabolico sistema di corruzione del consenso.

Infatti, oltre che l’economia, il Pensiero Unico della Spesa ha disintegrato il senso civico e i valori degli italiani, abituandoli a vedere la politica nella sua forma più deteriore e cioè quale strumento di scambio per soddisfare ogni esigenza da ottenere senza sforzo e senza merito, praticamente la società in cui tutto è dovuto, oggi ribadita non a caso dal contratto di governo.

In altre parole la politica come magica fonte dei desideri da barattare con gli ideali, da cui la generale omologazione di tutti i partiti al PUS, la trasformazione della lotta politica in perenne ricerca di risorse pubbliche anche a debito, la competizione fondata sul consenso, da ottenersi in una eterna asta di promesse al rialzo di gratificazioni sempre più appetibili, quanto non mantenibili e la micidiale strategia per uscire dall’Ue e dall’euro per continuare, senza controllori, l’allegra sagra dell’indebitamento fine a se stesso.

La sovranità è quindi la libertà di un gruppo dirigente di continuare ad indebitare lo Stato e quindi il popolo per mantenersi al potere?

Ma fino a quando si pensa che possano essere sostenute queste politiche suicide, non dire la verità al popolo, illuderlo verso falsi obiettivi? Chi è consapevole di questo e non parla, non si ribella o addirittura se ne rende complice tradisce gli Italiani e compie un attentato mortale alle future generazioni e comunque tutto ciò non è affatto inquadrabile come una politica di Destra né tanto meno di buon senso.

Inoltre con l’assetto mondiale attuale e il risorgere dei nuovi imperi è davvero patriottico teorizzare o subire l’uscita dall’UE? O è un suicidio sovranista di massa?

Cosa fare allora? Direi una salutare scossa per “svegliare il SONNANBULO”, che corrisponde in sede politica alla esigenza di contrastare il Partito Unico della Spesa e dare vita ad un nuovo partito che fondi la sua diversità sull’etica della verità in politica e che proponga le giuste politiche economiche e sociali per il rilancio dell’economia, degli investimenti e del lavoro, senza temere l’impopolarità e punti ad essere il referente di quella vastissima parte del Paese rimasta senza riferimenti politici e ideali e alla ricerca di un’offerta politica ragionevole e coerente con il bene comune, che vuole una Europa Unita, forte ed equa, non più di burocrati, mercanti e banchieri, ma di popoli con tanto di costituzione, esercito unico e reali diritti e doveri garantiti e non da negoziare di continuo, e soprattutto un partito alternativo al Partito Unico della Spesa, che non pensi solo alle elezioni e per questo sia pienamente credibile.

Insomma occorre rimodulare il Sovranismo su base Europea e fare non meno, ma più Europa, essendo l’unica entità statuale in grado di competere con gli Imperi e garantire la vera sovranità dell’Italia all’interno dell’Unica Patria Europea.

Tutto il resto è sterile velleitarismo e demagogia di bassa cucina, ed è anche l’unico modo per salvare il Paese dal default e non farci maledire dai posteri.

*già Sottosegretario ai BB.AA.CC.

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