Lettere

Privacy: il Garante Antonello Soro risponde all’On. Cristiana Muscardini

Riceviamo e pubblichiamo la risposta del Garante della Privacy, Antonello Soro, all’On. Cristiana Muscardini che con una lettera, pubblicata sul Patto Sociale lo scorso 8 gennaio e che riportiamo di seguito, chiedeva chiarimenti sull’uso inapropriato dei numeri telefonici dei cittadini fatto da certe società di vendita con ingannevoli proposte commerciali.

Prot. 2277/134084

Gent.ma Onorevole,
la problematica da Lei esposta è stata oggetto di numerosi interventi del Garante, nonché di contributi forniti al Parlamento nell’ambito di specifiche indagini conoscitive. In particolare, abbiamo rilevato come dall’analisi delle istruttorie condotte dall’Autorità emerga un intricato reticolo di interessi poco chiari e relazioni non sempre formalizzate tra committenti, agenti e innumerevoli call center, nonché il fenomeno di chiamate promozionali da numerazioni “fantasma” assegnate a soggetti non identificabili, o -a detta dei committenti- non appartenenti alla propria rete di vendita, ancorché i contatti commerciali siano attivati nel loro interesse.

A fronte di tali rilevazioni, il Garante ha suggerito talune indicazioni volte ad adeguare il quadro normativo alla complessità che caratterizza il fenomeno del telemarketing oggi, puntando soprattutto sulla responsabilizzazione dei vari soggetti coinvolti in queste articolate catene commerciali e sul rafforzamento dell’efficacia del registro delle opposizioni. Molte di queste indicazioni sono state raccolte dal Parlamento e trasfuse nella legge n. 5 del 2018, volta tra l’altro a estendere l’ambito di applicazione del registro delle opposizioni alla telefonia mobile e fissa “riservata”, nonché a chiarire che l’iscrizione nel registro stesso ha valore di revoca di tutti i consensi precedentemente espressi, con qualsiasi forma o mezzo e a qualsiasi soggetto, che autorizzano il trattamento delle proprie numerazioni telefoniche fisse o mobili. In caso di violazioni delle norme introdotte a tutela degli interessati, si applicano le sanzioni amministrative pecuniarie previste dal Gdpr, suscettibili di giungere sino a 20 milioni di euro o al 4% del fatturato.

Inoltre, la legge sancisce la responsabilità solidale di titolare e responsabile, l’ambiguità dei cui ruoli ha rappresentato sinora una delle maggiori criticità. Nelle more dell’adozione (a termini ormai ampiamente scaduti) del regolamento attuativo di questa legge, una complessiva e ulteriore responsabilizzazione dei protagonisti del trattamento potrà derivare dall’applicazione del Gdpr e, in particolare, dal principio di accountability, che ne rappresenta una delle principali caratteristiche.

Un cordiale saluto

Antonello Soro

 

Dott. Antonello Soro
Garante per la protezione dei dati personali
Piazza Venezia, 11
00187 Roma

Milano, 8 gennaio 2019

Egregio Garante,
nonostante la legge europea sulla protezione dei dati e nonostante la Sua attività, ogni giorno siamo tormentati non solo dalle e-mail ma dalle insistenti telefonate sui cellulari e sui telefoni di casa da fantomatici individui, quasi sempre che chiamano da fuori Italia, che ci assillano con le più svariate proposte invadendo la nostra vita già abbastanza complessa per i problemi personali e collettivi.

Le più diverse ed assillanti offerte di canoni particolari per luce, gas, telefonia, carte di credito etc, la sbiancatura di denti, di protesi, di rifacimenti estetici, di cure dimagranti nonché di offerte di giochi d’azzardo e di varie prestazioni corporali non solo ci disturbano ma rendono evidente che la normativa europea, che ha costretto decine di migliaia di associazioni, giornali, imprese a perdere tempo per applicarla verso i propri indirizzi e-mail, è stata completamente disattesa da tutti coloro che, in modo più o meno onesto, utilizzano internet per infastidire e spesso truffare, con proposte scorrette, gli utenti della rete. Il problema si aggrava quando questo assillo avviene con telefonate sui cellulari invadendo la sfera privata di cittadini che non hanno modo di difendersi neppure sabato e domenica, di sera e durante le ore del pasto. In una società così tecnologicamente avanzata quali sono gli accorgimenti che Ella intende prendere per tutelare la nostra privacy?
Grazie.

Cordialmente,
Cristiana Muscardini

 

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