Europa

I candidati dei partiti europei per la successione a Juncker

La presidenza della Commissione europea viene assegnata al candidato principale del partito politico europeo che ha ottenuto il maggior numero di seggi al Parlamento Ue per il quale si voterà il 26 maggio (il presidente uscente Jean Claude Juncker era lo Spitzenkandidat del Partito popolare europeo, Ppe, nel 2014). Il sistema degli Spitzenkandidaten è stato il frutto di un accordo tra i capi di Stato e di governo dell’Ue, l’Europarlamento e i gruppi politici (il Trattato di Lisbona infatti prevede solo che il Consiglio europeo, deliberando a maggioranza qualificata, proponga un presidente della Commissione che l’Europarlamento deve poi confermare a maggioranza dei suoi membri). Anche alla luce di una risoluzione adottata nel febbraio del 2018, con cui il Parlamento europeo ha avvertito che respingerà i candidati alla presidenza della Commissione che non siano Spitzenkandidaten, le maggiori forze politiche europee hanno già individuato i loro candidati alla presidenza dell’esecutivo europeo: il tedesco Manfred Weber per il Ppe, l’olandese Frans Timmermans per il Pse, il ceco Jan Zahradil per l’Ecr, il tandem Violeta Tomič e Nico Cué per la Sinistra europea.  L’Alleanza dei democratici e dei liberali per l’Europa (Alde), Europa della libertà e della democrazia diretta (Efdd) ed Europa delle nazioni e delle libertà (Enf) non hanno ancora scelto i loro Spitzenkandidaten.

Durante il Congresso di Helsinki dell’8 novembre 2018, il Partito Popolare Europeo (Ppe) ha eletto Manfred Weber suo “candidato di punta” per le elezioni europee. Nato nel 1972 a Niederhatzkofen, Weber ha iniziato la sua militanza politica a sedici anni nell’associazione giovanile nell’Unione Cristiano-Sociale in Baviera (CSU), partito di cui è ancora membro. Dopo aver ottenuto una laurea in ingegneria nel 1996, Weber continua la sua attività politica arrivando a guidare l’associazione giovanile della CSU tra il 2003 e il 2007. Nel 2002, a soli ventinove anni, diventa il membro più giovane del parlamento del land della Baviera, posizione da cui si dimette nel 2004 dopo la sua elezione al Parlamento Ue. Dopo la sua conferma all’Eurocamera nel 2009, Weber è nominato vicepresidente del Partito popolare europeo (Ppe). La sua notorietà aumenta a partire dal 2014, quando il bavarese diviene capogruppo del Ppe in seno all’Eurocamera. Sposato dal 2002, Weber è un cattolico praticante: oltre a essere membro del comitato regionale dei cattolici della Baviera, da novembre 2016 è membro del comitato centrale dei cattolici tedeschi. Weber rappresenta l’ala più a destra del Ppe e in passato si è schierato contro l’espulsione di Fidesz (il partito di Orban) dal gruppo. A livello di politica interna è per un controllo più stretto dei flussi migratori, in economia difende le regole del Patto di stabilità e i vincoli di bilancio, mentre in politica estera sostiene le sanzioni alla Russia, con una presa di posizione molto forte contro il progetto di gasdotto Nord Stream 2 che dovrebbe collegare la Russia alla Germania.

Durante il Congresso del 7-8 dicembre 2018 a Lisbona, il Partito socialista europeo (Pse) ha nominato l’attuale primo vicepresidente della Commissione Ue, l’olandese Frans Timmermans suo “candidato principale” per le elezioni europee. Nato nel 1961 a Maastricht, Timmermans conosce molto bene l’Italia. Suo padre era archivista presso l’Ambasciata olandese a Roma e Timmermans ha trascorso gli anni dell’adolescenza nella capitale, dove ha imparato a parlare perfettamente l’italiano. Timmermans è sempre rimasto legato all’Italia, torna nel Paese molto spesso e non ha mai nascosto il suo tifo per l’As Roma. Prima di entrare in politica, Timmermans ha lavorato per anni presso il Ministero degli Esteri a L’Aia e all’Ambasciata olandese a Mosca. Parla fluentemente diverse lingue (oltre all’olandese e all’italiano, anche francese, inglese, russo e tedesco) ed è laureato in Lingua e letteratura francese. Eletto per la prima volta nella Camera del Parlamento olandese nel 1998, Timmermans ha ricoperto la carica di ministro degli Esteri tra il 2012 e il 2014 sotto il governo Rutte. Timmermans è membro Partito del Lavoro olandese e, in qualità di primo vicepresidente della Commissione Ue responsabile dello stato di diritto, ha seguito dossier difficili, come quello della difesa dei valori fondamentali dell’Unione nel braccio di ferro di Bruxelles con il governo polacco e con quello ungherese. Timmermans ha dichiarato che baserà la sua campagna elettorale sui temi dell’equità e del lavoro.

I Conservatori e riformisti europei (Ecr) hanno designato come “candidato di punta” l’eurodeputato Jan Zahradil. Nato a Praga nel 1963, Zahradil ha iniziato ad appassionarsi alla politica durante la cosiddetta “rivoluzione di velluto”, che portò al crollo del regime comunista cecoslovacco in modo pacifico. Dopo la laurea all’Università di Chimica e tecnologia di Praga, Zahradil ha fatto per anni il ricercatore scientifico. Eletto nel 1992 all’Assemblea federale della Repubblica Cecoslovacca nelle file del Partito Democratico Civico (Ods), formazione politica conservatrice e nazionalista di cui è ancora membro, Zahradil è stato tra il 1995 e 1997 consigliere politico dell’ex primo ministro della Repubblica Ceca, Václav Klaus. Eletto al Parlamento Ue per la prima volta nel 2004, Zahradil presiede l’Alleanza dei Conservatori e dei Riformisti Europei (Acre) dal 2009. Pur essendo “candidato di punta” dell’Ecr, l’eurodeputato ceco ha affermato di essere contrario al sistema degli Spitzenkandidaten. Zahradil sostiene la necessità di controllare meglio i flussi migratori e si batte per dare maggiore potere ai Parlamenti nazionali.

Durante il Congresso del 23-25 novembre 2018 a Berlino, il Partito europeo dei Verdi ha scelto Ska Keller e Bas Eickhout come candidati di punta per le europee. Nata nel 1981 a Guben, Keller ha studiato Studi Islamici, turcologia ed ebraica presso la Libera Università di Berlino e la Sabanci Üniversitesi di Istanbul. Nel 2009, a soli ventinove anni, è stata eletta al Parlamento europeo. Già candidata come Spitzenkandidat dei Verdi nel 2014 (insieme al francese José Bové), Keller si è battuta nella commissione per le Libertà civili dell’Eurocamera per rafforzare i diritti dei rifugiati e dei migranti. È la portavoce per le politiche femminili del partito tedesco Alleanza 90/I Verdi. 

Bas Eickhout, nato a Groesbeek in Olanda nel 1976, è membro della Commissione Ambiente del Parlamento europeo. Dopo aver studiato chimica e scienze ambientali alla Radboud Universiteit di Nimega, Eickhout ha lavorato come ricercatore presso Agenzia per la protezione dell’ambiente olandese. È tra gli autori del rapporto del Comitato Intergovernativo sui cambiamenti climatici dell’Onu, che nel 2007 ha ricevuto un premio Nobel.

Il Partito della sinistra europea ha eletto Violeta Tomič e Nico Cué come “candidati di punta” alle europee. Nata a Sarajevo nel 1963, Tomič è membro del Parlamento sloveno dal 2014 ed è vice-coordinatore del partito nazionale di sinistra Levica. Nico Cué (1956) è stato uno dei volti noti del movimento sindacale vallone e ha ricoperto per dodici anni la carica di Segretario Generale dei lavoratori siderurgici nel sindacato FGBT (Fédération Générale du Travail de Belgique).

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