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Toghe&Teglie: lo strudel alla moda pugliese

Antonella D’Eri

Cari lettori de Il Patto Sociale buongiorno a tutti! Sono Antonella D’Eri da non molto membro del Gruppo Toghe & Teglie ed al suo esordio in questa rubrica: con emozione e  molto piacere  condivido con voi questa semplice ed economica ricetta della tradizione pugliese.

In Puglia, come sapete, le cime di rape sono un ingrediente fondamentale, largamente impiegato in molte preparazioni, da quella con le più note orecchiette (preferibilmente quelle che si possono ancora comperare a Bari Vecchia da donne che le propongono appena fatte davanti all’uscio di casa) fino a questo strudel che, ovviamente, è salato.

Il suo ripieno è, appunto, uno stufato di cime di rape anche dette “azzis” cioè “sedute”.

Per realizzarlo occorrerà innanzitutto scegliere e lavare bene le cime e le foglie più tenere delle rape.

Poi, in una pentola – meglio se di coccio – versate olio evo, aggiungete uno spicco d’aglio – altrimenti le cime di rape si sentono orfane – e fate andare a fuoco vivace. Non appena l’aglio inizia a imbrunire, senza farlo bruciare,  aggiungete tutto insieme le rape, un paio di foglie di alloro, quattro pomodorini tagliati a cubetti, sale q.b., aggiungete anche un po’ di  vino rosso (di gradazione non troppo alta e buono eh!…non voglio sentir parlare di fetenzie in tetrapack che vanno bene solo per lavare l’auto) e fatelo sfumare a fuoco più moderato.

Continuate la cottura a fiamma bassa coprendo con un coperchio per dar modo alle rape di “sedersi”. Lasciate cuocere fino a quando il verde vivo delle rape diventi un verde scuro come si nota nella foto.

Una volta preparato il ripieno, versatelo su una base di pasta brisè, avvolgetela tipo strudel e  infornate a 180 gradi per una decina di minuti e… les jeux sont fait, come si dice a Bisceglie.

Ci sono anche due possibili varianti: la prima prevede che, nelle rape stufate, in base al gusto può  aggiungersi un peperoncino intero, oppure della salsiccia secca a tocchetti, o speck a cubetti o un altro salume a scelta.

La seconda variante è  per la base: io ho usato e suggerito una sfoglia brisè confezionata ma mia nonna prepara l’impasto classico della focaccia e la fa ripiena di rape stufate… alla peggio procuratevi l’impasto da un panettiere. E’ una meraviglia!

Alla prossima e un saluto particolare alla Capo redattrice de Il Patto Sociale, Raffaella Bisceglia, che è mia conterranea.

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