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L’Oms testa in tre Paesi africani un vaccino contro la malaria

Questo mese in Malawi è stata avviata una vaccinazione su larga scala per proteggere centinaia di migliaia di bimbi, nell’ambito di un progetto pilota dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) partito nelle scorse settimane, anche in Ghana e Kenya con l’obiettivo di raggiungere 360mila bambini l’anno. La malaria colpisce circa 219 milioni di persone ogni anno, soprattutto in Africa, e ne uccide 435.000, tra cui ben 250.000 bimbi sotto i 5 anni, ovvero uno ogni due minuti.

Il lancio del primo e, finora, unico vaccino dimostratosi in grado di offrire una protezione parziale contro la malaria, è “un momento storico nella lotta a uno dei principali killer dei bimbi africani”, secondo le parole di Pedro Alonso, direttore del Programma Globale dell’Oms per la Malaria. Un momento frutto di un percorso iniziato oltre trenta anni fa, nel 1987. Dopo due decenni di progettazione e sviluppo, tra il 2009 e il 2014, il vaccino RTS,S è stato testato in uno studio di fase 3 su migliaia di bimbi, dimostrandosi in grado di prevenire 4 casi su 10 di malaria e un terzo dei casi più gravi, con riduzioni significative di ricoveri e trasfusioni di sangue.

Nel 2015 l’Agenzia europea per i farmaci (Ema) ha emesso parere scientifico positivo e nei test clinici su larga scala che hanno coinvolto migliaia di bambini africani il vaccino è stato generalmente ben tollerato. Ora l’avvio di un programma pilota permetterà di evidenziare dati in grado di influenzare le raccomandazioni politiche a un uso più ampio. Coordinato dall’Oms, vede la collaborazione di numerosi partner internazionali, tra cui GSK (lo sviluppatore e produttore di vaccini) che donerà a 10 milioni di dosi. A finanziare il progetto, una collaborazione tra GAVI Alliance (Alleanza globale per i vaccini), Unitaid e il Fondo globale per la lotta a Aids, tubercolosi e malaria. I Paesi pilota coinvolti, Ghana, Kenya e Malawi sono stati selezionati sulla base di criteri chiave come la presenza di sistemi di vaccinazione ben funzionanti.

Il programma riguarderà aree con trasmissione della malaria moderata-alta, in cui il vaccino può avere il maggiore impatto.   Qui sarà somministrato ai bimbi in 4 dosi: 3 dosi tra 5 e 9 mesi di età e la quarta a 2 anni. Tuttavia, ricorda l’Oms in vista del World Day, l’immunizzazione andrà ad aggiungersi, e non potrà sostituirsi, alle armi oggi in uso e che hanno permesso di fare ampi progressi: ovvero zanzariere imbevute di insetticidi, spray repellenti, disinfestazioni, diagnosi tempestiva e trattamento con antimalarici.

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