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La Turchia si sta nuovamente macchiando di una infamia

L’Italia annuncia che non venderà più armi ad Erdogan, la stessa cosa dicono altri Stati! Le domande sono: perché sono state vendute fino ad ora armi ad un dittatore che si è già macchiato di ingiustificate repressioni nel proprio Paese, perché il roboante presidente americano non ha avuto la capacità, o meglio la volontà, di organizzare il ritiro dei suoi militari solo dopo aver chiarito il futuro del popolo curdo?
La Turchia si sta nuovamente macchiando di una infamia, dopo il genocidio, che ancora oggi rinnega, un nuovo delitto proprio contro coloro che sono stati i più importanti oppositori e combattenti contro l’Isis. Un’infamia che porterà non solo a nuove vittime innocenti, a decine di migliaia di profughi e sfollati curdi ma anche alla recrudescenza dell’offensiva islamista nel mondo ed in Europa. L’Isis si è infiltrato da tempo sia in Siria che in Turchia ed i suoi militanti stanno cercando, nell’infuriare dei bombardamenti, di liberare i prigionieri, più di 11.000, che sono attualmente nelle carceri curde.
L’Europa pagherà a caro prezzo la sua ignavia, la sua incapacità, dopo tanti anni, di darsi una voce forte ed univoca in politica estera, di non essere stata capace di una visione e una politica comune, pagheranno i singoli Stati che per aver venduto armi a dittatori o a criminali e che per questo sono diventati di fatto complici silenziosi. Trump invita i paesi europei a riprendere i foreign fighters ma insieme ai foreign fighters arriveranno in Europa anche i jihadisti che i curdi avevano combattuto e imprigionato e che ora torneranno liberi.
Sdegno, rabbia non bastano, dovremmo poter marchiare a fuoco nella nostra memoria i silenzi complici e gli interessi sporchi di tutti quei governi occidentali che parlano di pace sulla pelle di coloro che le guerre ingiuste uccidono. Erdogan e Trump con decisioni diverse hanno simili responsabilità e mentre li condanniamo entrambi diamo onore al presidente etiope Abiy Ahmed Ali, al quale è stato appena assegnato il Nobel, che è stato capace di riportare la pace dove decenni di lotte avevano fatto innumerevoli vittime e tutto il nostro disprezzo per coloro che hanno consegnato i curdi in mani sanguinarie.

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