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Banca tedesca salvata con soldi pubblici. Il Financial Times si accorge di ciò che la politica italiana ignora

L’Antitrust europeo ha autorizzato il salvataggio della banca tedesca Nord/lb con denaro pubblico, rilevando che le condizioni di tale salvataggio sono le stesse che avrebbe praticato un privato ed escludendo di conseguenza che l’intervento in favore dell’istituto di credito configuri un aiuto di Stato proibito dalle regole europee.

Partecipata dai Laender di Bassa Sassonia (con una quota del 59%) e Sassonia Anhalt (con una quota del 5,5%), la banca di Hannover è stata trascinata a picco dal deteriorarsi di prestiti erogati al settore dei trasporti marittimi e ora riceverà 1,5 miliardi dalla sola Bassa Sassonia (gli altri soci forniranno altro sostegno in denaro). Ignorata da quanti in Italia polemizzano sul Mes, la vicenda è stata invece oggetto di un duro commento da parte del Financial Times, che ha parlato di “un pessimo esempio di arte di governare“, che “avrà l’unico risultato di peggiorare le condizioni per compromessi politici fra Germania, Italia e altri Paesi dell’Unione”. Il quotidiano londinese riconosce che in quel caso l’intervento pubblico “può essere legale”, ma sottolinea che “rafforza la comparsa di doppi standard nell’Eurozona”. E aggiunge: “Le lamentele tedesche relative ai problemi bancari italiani irrisolti ostacolano i progressi verso l’unione bancaria e una più ampia integrazione dell’eurozona”, ma “ci sono tanti scheletri nell’armadio delle banche tedesche”.

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