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Corrispettivi telematici: obbligatori dal 1 gennaio 2020 con sei mesi di tolleranza

Si è completata in questi giorni la rivoluzione del fisco digitale con l’obbligo diffuso a tutti i commercianti al minuto (salvo operazioni escluse di cui al DM 10.5.2019) di memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi giornalieri.

L’adempimento era già in vigore dal 1 luglio 2019 per i soggetti con un volume di affari realizzato nel 2018 superiore ai 400.000 euro.

I commercianti potranno adempiere alla normativa avvalendosi di due procedure alternative: l’installazione di registratori di cassa di nuova generazione in grado di trasmettere direttamente i corrispettivi al termine della chiusura giornaliera, oppure la procedura web messa a disposizione gratuitamente sul portale dell’agenzia delle entrate “fatture e corrispettivi”.

Per incentivare l’impiego dei registratori di nuova generazione è previsto un credito di imposta per l’acquisto di prodotti nuovi tecnologicamente avanzati o l’adattamento di quelli già in uso. L’importo del credito di imposta previsto (250 euro massimo per il nuovo e 50 euro massimo per l’adattamento del vecchio) probabilmente non coprirà gli investimenti richiesti ai commercianti ma, quanto meno, contribuirà a coprire parzialmente la spesa.

Certo è che per gli esercenti con poche transazioni sarà preferibile orientarsi verso la procedura web gratuitamente disponibile previa registrazione.

Analogamente a quanto avviene per la fattura elettronica, la trasmissione dei corrispettivi telematici dovrà avvenire entro 12 giorni dall’effettuazione dell’operazione.

Per i primi sei mesi di applicazione del nuovo regime, tuttavia, le sanzioni di cui all’art. 2 comma 6 del D.lgs 127/2015 (100% dell’imposta del corrispettivo non memorizzato o non trasmesso nei termini con il minimo di 500 euro per infrazione) non si applicheranno se la trasmissione avverrà entro il mese successivo. Pertanto, i commercianti minori (quelli con volume di affari 2018 inferiore a 400.000 euro) avranno tempo sino al 30 giugno per impratichirsi con la nuova procedura usufruendo di un soglia di tolleranza temporale entro la quale godranno dell’esenzione dalle sanzioni.

Durante questo periodo, coloro che non si sono ancora dotati di registratori fiscali telematici, potranno utilizzare i vecchi registratori di cassa, registrando i corrispettivi ex art. 24 DPR 633/72 e comunicandoli all’agenzia delle entrate generando un file xml conforme a specifici parametri. L’utilizzo della procedura web consente, come già anticipato, di certificare i corrispettivi e adempiere alla comunicazione telematica in maniera contestuale.

I consumatori riceveranno, analogamente a quanto avveniva in passato, un “documento commerciale” che dovrà specificare data e ora di emissione, numero progressivo, ditta denominazione o ragione sociale dell’emittente, numero di partita iva, ubicazione dell’esercizio, descrizione dei beni ceduti o dei servizi resi, ammontare del corrispettivo complessivo e di quello pagato.

Il documento commerciale garantirà la data di acquisto per la decorrenza della garanzia o per effettuare il cambio merce, laddove consentito. Qualora sia indicato il codice fiscale o la partita Iva del cessionario (committente) il documento commerciale assumerà valore fiscale e sarà idoneo a consentire la deducibilità o la detraibilità della spesa ai fini delle imposte sul reddito nonché consentirà la successiva fatturazione (elettronica) differita.

Con l’entrata a regime della procedura, verrà completa la rivoluzione digitale del fisco che comporterà una maggior tempestività e efficienza nell’aggiornamento delle banche dati a disposizione dell’agenzia delle entrate che vedrà incrementata la mole delle informazioni a disposizione per effettuare controlli incrociati, generare liste selettive di contribuenti e quindi combattere più efficacemente l’evasione.

Dal canto suo, il contribuente dovrà cercare di sfruttare al massimo le nuove tecnologie per efficientare i propri processi interni, ridurre i tempi di registrazione, migliorare le analisi statistiche di vendita e, quindi, i sistemi di controllo interno e gli adeguati assetti da cui non è più possibile esimersi, non solo perché richiesti dalla normativa, ma perché fondamenta di una corretta gestione aziendale.

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