Flash

Over 60 più esposti al coronavirus

Il decorso peggiore della malattia causata dal nuovo coronavirus riguarda gli over 60 con patologie croniche, stando ad uno studio pubblicato su Lancet relativo a 99 contagiati assistiti in un ospedale di Wuhan e a un report messo a punto dagli esperti cinesi su altri 450 casi. Tuttavia Li Wenliang, l’oftalmologo che oltre un mese fa aveva lanciato l’allarme – inascoltato – proprio da un ospedale di Wuhan dove lavorava, su sette casi dalle caratteristiche simili alla Sars, è morto a 34 anni. Quindi anche persone giovani e sane possono essere uccise dal virus 2019-nCoV. È del 31 gennaio la notizia di un primo bambino contagiato in Germania figlio di un dipendente della ditta Webasto che era stato già contagiato.

«Ognuno di noi risponde all’infezione in modo diverso, a seconda di come è attrezzato immunitariamente, geneticamente», risponde l’infettivologo Massimo Galli dell’Università di Milano-Ospedale Sacco. «La reazione individuale alle infezioni è completamente differente per ognuno di noi, quando la patologia ha la meglio sul paziente vuol dire che la risposta immunitaria è stata o insufficiente o eccessiva», spiega l’esperto.

Ma ecco come si presenta la malattia e come viene individuata.

«I sintomi sono assolutamente identici a quelli dell’influenza, il virus 2019-nCov inizialmente non è riconoscibile e si palesa come banale e mite anche quando successivamente può svilupparsi in patologia importante e grave”, dice Galli. E ancora: “La gravità varia da persona a persona e il decorso, stando ai primi studi pubblicati, può essere diverso. Sui 99 casi di cui parla Lancet, il 17% ha sviluppato una polmonite grave, l’8% ha avuto una seria insufficienza respiratoria, l’82% la tosse». Il tampone faringeo – spiega – si esegue quando la persona con sintomi sospetti ha la febbre e viene o è stata a contatto con persone provenienti dalla zona dell’Hubei. «Qualora il tampone risulti positivo si procede al ricovero nei centri deputati: il paziente viene trasportato con misure idonee in una struttura idonea». L’infettivologo quindi risponde sulla cura: «I pazienti vengono trattati con terapia supportiva. Questo significa con respirazione assistita se necessario, idratazione e mantenimento dell’equilibrio elettrolitico se necessario. Gli antibiotici sono inutili, perché curano solo la polmonite batterica e il nuovo coronavirus, appunto, è un virus. Per il momento non ci sono altri farmaci da usare».

Mostra altro

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio