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Coltivare con caparbietà la speranza

In natura vige la saggezza, la capacità di creare condizioni che consentono la sopravvivenza e sopravvive chi sa adattarsi alla vita, anche alla vita degli altri. Adattarsi a situazioni difficili, non rinunciare a se stessi e non prevaricare. Così questo fico e la rosa selvatica si sono adattati a vivere insieme, la Rosa è fiorita a maggio, il Fico ha cominciato a mettere i germogli di quelli che saranno un prezioso frutto ad agosto, bellezza ed utilità, sopravvivenza insieme. Collaborazione tra imprenditori e lavoratori, tra capitale e lavoro, un sogno irraggiungibile? Collaborazione tra Stati ad esempio per contrastare la criminalità, il traffico di esseri umani, per combattere il terrorismo, per aiutare le decine di migliaia di profughi che ogni giorno scappano da situazioni disumane, anche questo solo un sogno in un’Europa che da anni, su questi problemi, lancia proclami, petizioni di principio e non conclude nulla? Collaborazione tra forze politiche capaci di anteporre al legittimo desiderio di consenso elettorale la doveroso attenzione alle oggettive necessità dei cittadini, dei cittadini tutti non solo dei loro potenziali elettori, anche questo resta, ad oggi, un sogno. Magistrati fuori dalle cordate politiche, leggi scritte in modo comprensibile, dichiarazioni seguite dai fatti, mass media che si occupano meno di gossip e che non tramutano fatti da avanspettacolo in fatti politici creando grandi e piccoli mostri, sono solo sogni?

Chi crede nella natura e la rispetta continua a credere anche nell’essere umano, a prescindere da tutto quello che ha già visto e che scoraggia ogni speranza e fiducia, così guardando il fico e la rosa coltivo con caparbietà la speranza.

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