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Cui prodest, a chi giova oggi, a chi è giovato ieri?

Per essere chiari, chiarissimi, tutti coloro che in queste ultime settimane, con l’accelerazione degli ultimi giorni, hanno manifestato commettendo violenze, o incitando altri alla violenza, devono essere puniti e messi in condizione di non potere più nuocere. Se appartengono ad organizzazioni di qualunque tipo e genere le loro sedi devono essere perquisite, si devono fare indagini e processi immediati e, se riconosciuta la colpevolezza dei loro rappresentanti ufficiali, le associazioni, organizzazioni od altro possono o meglio devono essere sciolte, qualunque sia la matrice d’appartenenza. La violenza in democrazia non può essere tollerata, sia essa fisica o verbale e questo è un monito anche rivolto a tutti coloro che, siano rappresentanti politici, dei media o della società, in questi anni hanno usato un linguaggio comunque violento verso gli avversari. Termini come asfaltare, rottamare ed altro, atteggiamenti di prevaricazione nei dibattiti, manifesta intolleranza verso le idee altrui, con episodi di autentico ostracismo e di mistificazione della realtà, hanno seminato quell’odio ed intolleranza che sono i prodromi della violenza. Detto questo e manifestata la nostra solidarietà a chi ha subito aggressioni e violenze, dalla Cgil all’Ugl ed in specialmente modo agli operatori sanitari, dobbiamo con trasparenza ed obiettività chiederci cui prodest. A chi veramente giova e a chi ha giovato nel passato. Non possiamo infatti dimenticare chi ha aiutato la crescita degli estremismi di destra e di sinistra, chi ha avallato o con aiuti economici o con il silenzio al posto della riprovazione e della condanna, gli operati di Forza Nuova o dei centri sociali. Quello che è accaduto in questi giorni ha radici lontane ed ora che siamo ad una nuova vigilia elettorale sta a tutti, in special modo alle istituzioni, in primis alla ministro Lamorgese, evitare che si apra una nuova strategia della tensione. Tutti noi, dalla carta stampata alle televisioni, dalla rete alle associazioni, fino ai singoli cittadini siamo chiamati a comportamenti più responsabili. Coloro che, in un modo o nell’altro, restano indifferenti, tollerano o addirittura giustificano o promuovono, anche più o meno inconsapevolmente, quelle violenze verbali, quegli atteggiamenti e quei gesti che sono prodromi a violenze di piazza o ad ingiustizie, da oggi in avanti devono sentire il peso della loro responsabilità. Condannati i tragici errori del fascismo e del comunismo, come ha già fatto il Parlamento europeo e prima di tutto la storia, ora è il momento di smascherare chiunque voglia minare la democrazia e per violenza dobbiamo intendere anche tutto ciò che tende a sostituire la realtà con la propria verità, con il proprio interesse. Detto questo ancora una volta l’appello a vaccinarsi perché proprio con il vaccino siamo riusciti a contenere il virus mentre in altri paesi la pandemia continua a diffondersi e a mietere vittime, anche in Europa.

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