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Dopo un anno siamo ancora punto e a capo

Siamo di nuovo chiusi dentro grazie anche a coloro che non hanno rispettato le regole, in ogni caso si deve fare e si fa, stiamo a casa ma ci sono alcuni problemi che sono sfuggiti nelle stesura degli elenchi delle attività che possono o meno rimanere aperte. E’ una chiusura inutile e dannosa quella dei negozi per il lavaggio e la pulizia degli animali domestici. In questi negozi si va solo per appuntamento e difficilmente ci sono più di due o tre cani per volta per gli ovvi motivi di sicurezza e perché è una la persona addetta al lavaggio dei cani. Tenere chiusi i negozi per la pulizia degli animali danneggia il lavoro ma anche la salute degli animali e le conseguenze gravano sull’ambiente domestico dove vivono e sui loro proprietari. Se un cane, specie di taglia medio/grande impossibile da lavare in casa, si è sporcato impedirne la toelettatura non giova né ai pavimenti né al divano o al letto dove spesso il nostro amico a 4 zampe ama dormire. Inoltre, cominciando a fare più caldo, si risvegliano le larve dei parassiti e insieme agli specifici interventi da fare, in collaborazione con il veterinario, un bel bagno è sinonimo di sicurezza per tutti.

Anche la chiusura dei parrucchieri, che ormai ricevevano solo su appuntamento e rispettando specifiche norme di sicurezza, può creare più problemi che benefici, infatti nelle precedenti chiusure molti sono andati a fare le messa in piega ed i trattamenti a casa dei clienti con evidenti pericoli in più per la trasmissione del virus. Certo non avrebbero dovuto e potuto ma è certamente più facile per le autorità preposte fare controlli sui negozi che trovare chi viola le norme anche, magari, per sopravvivere. Mesi di chiusura dei bar hanno procurato innumerevoli disagi a chi ha continuato a lavorare in attività che non hanno un ufficio e, di conseguenza, un bagno a disposizione. Pensiamo ai tassisti, idraulici, elettricisti, vigili, Forze dell’Ordine, ausiliari del traffico per fare qualche esempio. Nessun sindaco, mi pare, abbia pensato a predisporre bagni chimici o a riattivare bagni pubblici in disuso, se possiamo capire, nelle prime settimane di pandemia, questa incapacità di comprendere problemi elementari rimaniamo veramente stupiti che a distanza di più di un anno si sia, su certe esigenze, ancora punto e a capo.

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