Attualità

I principi costituzionali

Riceviamo e pubblichiamo un articolo del P. Francesco Pontelli

La nostra Costituzione ha trovato la propria sintesi attraverso una Assemblea Costituente la quale ha redatto un documento istituzionale che era soggetto a possibili adeguamenti in relazione all’evolversi del contesto storico e del concetto stesso di democrazia, sempre più complesso ed articolato.

Pur essendo, quindi, sostanzialmente approvata in una propria forma rigida, nel senso che ogni modifica della Carta Costituzionale necessita di una procedura particolare, il testo costituzionale ed ogni possibile adeguamento rappresentavano tuttavia una possibilità ampiamente considerata dai padri costituenti.

Viceversa, i principi democratici ispiratori, anche se contestualizzati nel complesso evolversi della storia contemporanea, rappresentano ancora oggi un insieme di postulati assolutamente immodificabili rispetto alla Carta stessa.

La vicenda iraniana dimostra come uno stato totalitario sia in grado, per mantenere inalterato il proprio potere a discapito delle proteste legittime della popolazione, di utilizzare ogni forma di controllo e sopraffazione anche digitale. Ecco quindi come a tutte le donne che non indossino regolarmente il velo lo stato teocratico ha disposto di bloccare i conti correnti e, di conseguenza, ogni accesso alle proprie risorse economiche necessarie nella quotidianità.

Di per sé la repressione iraniana dimostra essenzialmente due aspetti importanti.

Innanzitutto il clamoroso errore della amministrazione Biden la quale, sciogliendo l’accordo con l’Arabia Saudita sunnita e riaprendo le relazioni con l’Iran sciita, è stata ripagata con l’appoggio iraniano alla Russia di Putin e riavviando il processo di riarmamento nucleare.

In secondo luogo emerge evidente come ogni Stato totalitario, operando all’interno di un contesto storico contemporaneo, sia in grado di utilizzare tutti gli strumenti a disposizione, nello specifico quello digitale, con l’obiettivo di reprimere e soffocare le legittime proteste della popolazione attraverso il blocco dei conti correnti e dell’utilizzo della moneta elettronica.

Al di là della lezione iraniana in ambito strategico, che rappresenta il suicidio politico dell’amministrazione Biden e dell’Unione Europea, la vicenda iraniana dimostra come il controllo di uno Stato totalitario possa essere reso possibile anche attraverso strumenti tecnologici e digitali.

Tornando ora alla Costituzione Italiana, mentre il suo testo risulta soggetto ad adeguamenti successivi, i principi ispiratori dovrebbero restare tali in quanto espressione della stessa democrazia, quindi validi in ogni contesto storico. Per questo motivo, se anche il bicameralismo perfetto in questo momento risulti una forma di istituzionale probabilmente superata, il principio democratico ispiratore, declinabile nella creazione di due Camere con uguali poteri per evitare che si potessero ricreare le condizioni per il sopravvento dello Stato sulla popolazione, rappresenta un concetto quanto mai attuale.

Attualizzando questo principio quindi, anche un eventuale obbligo o semplice favoreggiamento per tutte le transazioni commerciali attraverso la sola moneta elettronica rappresenterebbe, secondo i principi ispiratori della Costituzione stessa, un pericolo nel caso in cui uno Stato intendesse esercitare un potere di sopraffazione nei confronti dei legittimi diritti dei singoli cittadini.

In altre parole, la Carta Costituzionale tende a limitare il margine operativo di ingerenza di un eventuale stato, anche se democraticamente eletto, il quale intendesse limitare la libertà dei singoli cittadini anche attraverso dei processi decisionali, come la sua stessa modifica, articolati e complessi, quindi a sola conferma della tutela di un legittimo diritto democratico.

Invece, il tentativo di un sempre maggiore controllo dello Stato relativo alle attività dei propri cittadini, come l’utilizzo di una sola forma di pagamento o di accesso ai servizi della pubblica amministrazione, rappresenta la negazione stessa dei principi fondativi della Carta Costituzionale, ponendo le basi per l’istituzione di uno stato etico non così dissimile da una teocrazia come quella iraniana.

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