Attualità

Il contesto ignorato dal pensiero liberale

Il colpevole ed imbarazzante ritardo del pensiero liberale si dimostra senza alcun dubbio non tenendo in alcuna considerazione il contesto nel quale i diversi sistemi industriali nazionali operano, tanto più se all’interno di un mercato globale e competitivo.

Mentre in Francia, proprio a partire dal mese di maggio 2023, si avvia la nazionalizzazione di Edf, la società elettrica francese, con il dichiarato e condivisibile obiettivo di assicurare nel prossimo futuro le più basse tariffe elettriche, in Italia si varano le strategiche operazioni bonus occhiali e zanzariere.

La Francia, quindi, effettua delle scelte finalizzate ad offrire un supporto competitivo alle imprese che operano nel mercato e contemporaneamente a fornire un forte sostegno economico e sociale alle famiglie (https://www.ilsole24ore.com/radiocor/nRC_02.05.2023_16.51_53610536).

In Italia, invece, si conferma il clamoroso ritardo del pensiero liberale sui monopoli indivisibili mentre gli altri Stati concorrono alla crescita del paese. Quasi che la vergognosa vicenda Autostrade, confermata dall’ex Ad di Edizione Holding, non avesse insegnato nulla (https://www.ilpattosociale.it/attualita/il-finto-e-colpevole-pensiero-liberale/).

Mai come ora il senso di inadeguatezza delle élite “liberali” trova la propria ennesima conferma mentre i governi che si susseguono alla giuda del Paese continuano senza soluzione di continuità eludendo le implicazioni del contesto (le scelte operate dalle altre nazioni concorrenti) ed ora pure togliendo a nove milioni di utenti le bollette, espressione del mercato tutelato, a partire dal 10 gennaio 2024.

Già prima della iniziativa francese, e precisamente in Gran Bretagna nel 2021, il governo conservatore di Boris Johnson aveva rinazionalizzato le ferrovie britanniche. Una scelta politica ma soprattutto strategica successiva ad una approfondita ricerca che aveva dimostrato come la privatizzazione delle Railways britanniche avesse determinato uno scadimento del servizio a fronte di un ingiustificato aumento del costo del biglietto.

In molti ancora oggi sono convinti che il declino culturale e strategico del nostro Paese riguardi solo il mondo politico italiano nelle diverse declinazioni istituzionali. Mai come ora, invece, sono proprio le élite culturali a rappresentarlo perfettamente, con la propria metastasi intellettuale che li rende incapaci di considerare il contesto in evoluzione.

Proprio a partire da quella liberale la quale nasconde, dietro a scolastici richiami ai principi del mercato, la propria incapacità di elaborare un pensiero più articolato ed adeguato alla complessità del mercato globale.

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