Attualità

Il dubbio

Dallo scorso 7 aprile  ArchieBattersbee era tenuto in vita dalle macchine in seguito ad un incidente domestico. I medici avevano assicurato i genitori di non avere più speranze di riportarlo ad una vita autonoma e di come il distacco delle apparecchiature rappresentasse l’unica opzione che lo Stato britannico potesse prendere in considerazione, peraltro confermata da numerose sentenze dei tribunali anglosassoni.

Nonostante la strenua opposizione dei genitori, domenica alle 13:15 sono state staccate le apparecchiature e successivamente è subentrato il decesso del bimbo. Uno dei motivi, espressione cristallina della logica secondo quale la pena di morte, essendo definitiva e perciò impossibile da rimediare, in presenza di un errore risulta inaccettabile, va  identificato proprio nella natura stessa di un ordinamento statale il quale, nonostante la complessità delle norme, esprime comunque la fallibilità umana.

In altre parole, in una società secolarizzata deve sempre essere tenuta in debita considerazione la possibilità dell’errore come espressione di un sistema giuridico e quindi la necessità di porre rimedio anche attraverso istituti quali il risarcimento in denaro.

Il dubbio quindi, o quanto meno la certezza della propria fallibilità, dovrebbe rappresentare sempre il principio ispiratore di una società secolarizzata la quale non può prevedere delle pene, come quella di morte, la  quale, per sua stessa natura, non contempla la possibilità di rimediare alla natura umana e quindi alla sua fallibilità.

Viceversa, in questa terribile contemporaneità, la scienza, esattamente come una qualsiasi religione assolutistica, o peggio, come una sorta di  ideologia massimalista, diventa dispensatrice di verità assolute e per questo incontestabili.

Sulla base di questi “Comandamenti scientifici” il sistema giuridico di un Paese, anche se secolarizzato, si assume l’arbitrio di togliere la vita ad un bimbo. Un sistema giuridico statale quindi che, all’interno di un delirio tecnologico e scientifico assurto a vera e propria religione, nega qualsiasi possibilità di dubbio in relazione alla evoluzione della degenza del bimbo e contemporaneamente non prende in considerazione la possibilità di un errore adottando la “certezza teologica” dispensata dalla scienza.

Molto spesso questi sistemi politici, individuando teocrazie, adottano la certezza assoluta dei principi religiosi come ordinamento statale.

La  nostra contemporaneità, invece, dimostra che la teocrazia può manifestarsi come l’espressione dell’adozione dei principi assoluti della scienza che, per propria stessa natura, invece, dovrebbe partire, come principio ispiratore, dal dubbio da cui avviare una  costante e continua evoluzione…

Un dubbio che solo l’ottusità umana e il delirio tecnologico/scientifico, divenuto  un vero e proprio integralismo religioso, possono ignorare.

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