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Imperatore della Cina libera

Zhang Zhan è una cittadina cinese che ha avuto il coraggio di denunciare da subito i tentativi del governo cinese di mettere la museruola ed obbligare al silenzio i giornali indipendenti che pubblicavano le vere notizie sulla pandemia. E’ la cittadina che ha cercato di far sapere, ai cinesi ed al mondo, con parole ed immagini, come erano trattate le famiglie dei pazienti ammalati di covid 19. Per questo è stata incriminata e condannata a quattro anni di carcere senza neppur poter ricevere visite dai famigliari. Dal maggio 2020 ha più volte fatto lo sciopero della fame ed ora è allo stremo delle forze. Altre persone, medici, giornalisti, cittadini comuni hanno subito e continuano a subire l’intollerante Potere dell’“imperatore cinese” Xi Jinping mentre il dragone allunga sempre più le mani in ogni area del mondo, Italia compresa, non solo con la Via della Seta ma specialmente con l’istituto Confucio che apparentemente promuove lo studio della lingua cinese ma, nella realtà, si incunea nella cultura e nelle abitudini degli altri paesi creando dipendenze e sottraendo informazioni.

Certo nessuno di noi, singolarmente, avrà la forza di far liberare Zhang Zhan né altre persone ingiustamente incarcerate in Cina, in Turchia e in tanti altri paesi dove la parola giustizia e democrazia non compaiono nel vocabolario del Potere. Ma le nostre voci insieme possono aiutare molto chi sta soffrendo ingiustamente e ciascuno di noi può, anche attraverso le azioni quotidiane, dimostrare che non accettiamo più di comperare ed usare i prodotti, non solo cinesi, fatti da veri e propri schiavi. Ciascuno di noi può, ogni giorno, ricordare a se stesso e a chi ha intorno che la democrazia nella quale viviamo, per quanto imperfetta, è un bene inestimabile che dobbiamo saper difendere da chi, anche oggi, in casa nostra, con parole e fatti di odio mina il vivere civile.

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