Attualità

Investire sulla ricerca scientifica

Dott. Maurizio Cavallini - Medico chirurgo

L’attualità legata all’arrivo improvviso di questa pandemia ha messo in luce quanto la scienza e la ricerca abbiano un ruolo fondamentale nel sistema di bilanciamento della nostra società. Senza la scienza non saremmo stati in grado in poche settimane di sequenziare il coronavirus e senza la ricerca scientifica non saremmo stati in grado di elaborare in un tempo così stretto dei vaccini efficaci nel contrastare la pandemia. Tutto ciò però ha avuto un impatto negativo, ad esclusione dell’ambito della ricerca virologica, sul comparto della ricerca: infatti da una recente indagine internazionale si evince che questa ha ridotto la sua produzione scientifica, la messa in cantiere di nuovi progetti di ricerca, e la pubblicazione di nuove ricerche è scesa così del 5%.

Sicuramente serve ampliare di nuovo la ricerca e per far questo servono nuovi piani di investimento che il Governo deve mettere a disposizione sia per la formazione e l’offerta di nuovi posti di lavoro per la ricerca (evitando così la fuga di molti giovani che si formano nelle nostre Università di alto livello formativo a spese della nostra collettività, per poi emigrare e mettere a disposizione la propria formazione per i paesi esteri), sia per la realizzazione di strutture e poli di ricerca tecnologicamente avanzati su cui trasferire lavoro, impiego e sviluppo economico. Secondo il Centro Studi di Confindustria infatti a causa della fuga dei giovani italiani (che però confermano la loro elevata preparazione in base al fatto che le quote di pubblicazioni scientifiche a nome di italiani è il più alto della media europea attestandosi all’11% contro il 9,9% della media europea) si realizza una perdita annuale media di 14 miliardi di Pil a fronte di investimenti del solo 1,4 % del Pil rispetto al 2.1 % della media europea.

Dobbiamo tornare a privilegiare ed investire robustamente con interventi strutturali ed economici sulla “società della conoscenza“, laddove l’istruzione e la formazione in particolare scientifica sia la base di propulsione per la ricerca prima e lo sviluppo tecnologico ed economico poi.

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