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La libertà prevalga sulla legge del più forte

Il sacrificio dei soldati, donne ed uomini, e dei  civili che per 84 giorni hanno combattuto nell’acciaieria Azvostal aveva impedito, per quasi tre mesi, la caduta definitiva di Maripoul e la totale occupazione del Mar d’Azov da parte dei russi che oggi invece controllano quel mare, quel territorio e si stanno spingendo sempre più oltre.

I soldati, proprio perché soldati, hanno obbedito agli ordini dei loro superiore e del presidente Zelensky e sono usciti consegnandosi a coloro che hanno distrutto la città di Mariupol e le  vite di troppe persone inermi. Ora spetta veramente alla comunità internazionale fare sì che la Russia rispetti gli accordi e che queste donne e questi uomini, che hanno anteposto la libertà dell’Ucraina alla loro stessa vita, possano tornare in patria senza subire quelle violenze che sappiamo fanno parte dei sistemi post sovietici.

Rimanga a tutti impresso, nel presente e nel futuro, che ci sono ancora persone che credono che la libertà, la sovranità nazionale vadano difese contro ogni sopruso perché la legge del più forte, del più potente, del più sanguinario non può ancora prevalere. Lo ricordino i cittadini europei e in speciale modo diversi politici italiani.

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