Attualità

La sostituzione digitale

I recenti palazzi residenziali sicuramente negli ultimi decenni  hanno dimostrato in ogni ambito una notevole evoluzione. Le attuali tecniche costruttive, infatti, permettono una maggiore velocità  di realizzazione ed assicurano un minore impatto ambientale dei lavori di realizzazione. In più, queste residenze necessitano di minore energia per riscaldarle e ne disperdono in quantità  inferiori, in modo da migliorare la loro efficienza energetica e resa economica (*).

Contemporaneamente, ed in particolar modo nell’ultimo decennio, anche la società nella propria componente  sociale ed economica ha avviato un processo di evoluzione verso una tecnologica  digitale, la quale, tuttavia, presenta delle caratteristiche diverse rispetto allo sviluppo del settore edilizio. La digitalizzazione assoluta, infatti, richiede un sempre maggiore apporto energetico, rendendo di conseguenza assolutamente ridicola  e prettamente ideologica  ogni teoria relativa alla riduzione nell’utilizzo dell’energia proprio grazie all’innovazione digitale.

In altre parole, la  iperconnettività, se da una parte illude sulla facilità di una accessibilità ad un mercato globale, dall’altra presenta dei costi energetici molto superiori rispetto persino al modello precedente e soprattutto non tenuti nella giusta considerazione (**).

In un simile contesto Il solo concetto di transizione energetica come di  decarbonizzazione dell’economia, obiettivo fissato al 2050, all’interno del quale la transizione digitale rappresenterebbe uno dei fattori determinanti,  è un’utopia la quale può essere raggiunta solo ed esclusivamente attraverso l’azzeramento dei principali settori industriali  e, di conseguentenza, della loro domanda di energia, come l’automotive.

Solo in questo modo si può spiegare il trasferimento di ogni attenzione politica ed istituzionale europea a favore di un modello economico basato sulla gestione dei flussi commerciali piuttosto che sulla tutela della catena di formazione del valore che l’industria viceversa garantisce.

In questo senso va interpretata la ideologica perseveranza verso l’applicazione di una mobilità elettrica che favorisce solo ed esclusivamente il sistema industriale cinese, sostenuto dalle 1.161 centrali elettriche a carbone grazie all’importazione di cinque (5) miliardi di tonnellate di coke che forniscono il 72% dell’energia elettrica necessaria al sistema industriale cinese. La stessa Unione Europea, quindi, attraverso l’applicazione del Green Deal favorisce non solo  il modello  economico più inquinante al mondo ma sostiene il progetto di  espansionismo politico del gigante rosso il quale  intende, attraverso  il settore automotive, aumentare il proprio perimetro di controllo ed ingerenza politica.

Tornando alla metafora edilizia, tuttavia, per quanto si possano esprimere concetti innovativi rispetto al passato, mai nessun architetto o  ingegnere ha mai ipotizzato di realizzare degli  edifici privi delle “vecchie ma obsolete” scale, pur adottando ascensori sempre più performanti e sofisticati anche sotto il profilo energetico.

Viceversa, in ambito economico, l’Unione Europea ha scelto di raggiungere i propri obiettivi ideologici attraverso un modello economico  che non prevede comunque “il mantenimento quantomeno di una sicurezza che le scale assicurano”, quindi in grado di  aggiungersi al modello già esistente, ma invece si punta  sulla  sostituzione del modello precedente attraverso la realizzazione dei soli  ascensori.

L’esempio in Spagna, nel quale si è voluto adattare un sistema con nuove fonti energetiche alternative, con il risultato di un terribile blackout, è quantomeno evidente.

Nell’ultimo decennio, quindi, sostanzialmente si è dimostrato come l’evoluzione tecnologica  non rappresenti più la sintesi di un processo legato alla crescita e quindi alla somma della conoscenza e delle competenze umane in unione e supportate dalla  tecnologica  digitale. Viceversa questa “evoluzione” esprime semplicemente una volontà politica ed uno schema ideologico che presentano le classiche caratteristiche di una vera e propria imposizione che si manifesta con una vera e propria “Sostituzione Digitale”.

Un processo, però, che non presenta nulla di evolutivo o innovativo ma esprime la sola   volontà massimalista, molto lontana, se non agli antipodi, rispetto ad una qualsiasi e normale crescita umana accompagnata dalla evoluzione della conoscenza.

(*) Nulla a che vedere con il ridicolo bonus facciate e relativi cappotti termici .

(**)  In Irlanda i Data Center consumano più delle abitazioni e Microsoft e Google più della Croazia.

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