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La ZTL fiscale del Principato di Milano

Nel solo 2023 Milano ha perso circa 50.000 abitanti e guadagnato 35.000 nuove residenzialità. Un saldo negativo che lascia completamente indifferente Il sindaco Sala, soprattutto in relazione ad una analisi sulla tipologia dei nuovi residenti.

Sempre nel 2023, infatti, hanno acquisito la residenza nel comune di Milano migliaia di nuovi “milanesi” provenienti dal Belgio (395), dal Canada (281), dalla vicina Francia (4.862), dalla stessa Olanda (567) come dalla Spagna (3.121) ed anche Stati Uniti, fino a quelle dal Regno Unito (2.130).

Queste migliaia di persone hanno un fattore in comune in quanto sono titolari di redditi milionari e scelgono Milano attratte dalla possibilità di sfruttare il particolare regime fiscale assicurato da una legge del governo Renzi. Questa normativa permette di acquisire la residenza semplicemente pagando una cedolare fissa di 100.000 euro a fronte di qualsiasi livello di redditi per tutti coloro che vogliano trasferirsi in Italia. Il governo in carica ha aggiornato la cedolare all’inflazione degli ultimi anni portando questa cifra a 200 mila euro, ma la sostanza non cambia assolutamente.

Solo per offrire un esempio della enormità di questo privilegio fiscale introdotto per pochi ma i cui costi ricadono sull’intera comunità di contribuenti basti pensare che un nuovo residente che abbia un reddito di 1 milione pagherà duecentomila euro pari ad un’aliquota fiscale del 20%, del 4% con reddito di 5 milioni che si riduce al 2% per un reddito di 10 milioni ed addirittura diventare decimale per imponibili superiori.

Viceversa, per le imprese e per i contribuenti italiani nel 2024 la pressione fiscale è arrivata al 50,6% con un aumento del più 1,5%, mentre il Total Tax Rate, secondo la Banca Mondiale (Doing Business 2020), è risultato pari al 59,1%.

In più questa migrazione milionaria ha posto le basi per una metamorfosi residenziale all’interno del Comune di Milano il quale ha avviato un piano di sviluppo edilizio sempre più orientato verso residenzialità di lusso grazie alla domanda generata da questi neo “milanesi milionari”. Il senso di questo stravolgimento urbano viene perfettamente indicato dell’ex presidente dell’Inter Massimo Moratti: “Milano ti accoglieva, ti sentivi importante anche con una valigia di cartone. Ora è la città di chi sta bene”.

Mentre, al di là dei risvolti penali legati all’utilizzo fraudolento della Scia (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), in una inchiesta della magistratura di Milano e che coinvolge direttamente la giunta meneghina, da due mandati alla guida della città, quanto è avvenuto a Milano dimostra come possa rivelarsi devastante l’azione di un governo in ambito fiscale i cui effetti, però, si riverberano negli anni successivi. Una strategia del governo Renzi non certo finalizzata al conseguimento di una maggiore equità fiscale ma alla creazione di vere e proprie ZTL Fiscali il cui accesso viene riservato come un privilegio per pochi soggetti ad alto reddito.

Il governo Renzi giustificò la scelta di questa cedolare secca a favore dei redditi milionari, con l’obiettivo di attirare “nuovi ricchi” in quanto questi avrebbero potuto così accrescere il livello dei consumi italiani. Viceversa questa strategia politica e fiscale si basava solo ed esclusivamente su di una semplice volontà speculativa che ha determinato lo svuotamento di una parte di quella cittadinanza storica di Milano che l’aveva resa grande negli ultimi decenni, rendendo ora Milano l’epicentro di nuove speculazioni edilizie che non sono riusciti a coprire per la mancata approvazione del Decreto Salva Milano.

La metropoli meneghina “gode” in più anche degli effetti di una giunta in pieno delirio ideologico “no auto” con la creazione di ZTL nelle ZTL, in modo da bloccare l’afflusso esterno con un evidente danno alle attività che hanno reso grande Milano, ma con l’obiettivo di assicurare le passeggiate ai nuovi residenti del centro.

Milano rappresentava un esempio di metropoli con una forte vocazione economica ma aperta ed inclusiva tanto da diventare la capitale economica dell’Italia. Adesso si sta trasformando in una riserva milionaria tale da renderla un vero e proprio “Principato Fiscale” alla cui residenzialità si può accedere solo in base al livello reddituale che rappresenta il parametro più volgare ed anticulturale sulla base del quale una città possa sperare di crescere.

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