
Le guerre uccidono, feriscono, distruggono
Dopo le guerre, ed anche durante, alcuni guadagnano con le armi prima e la ricostruzione poi.
Le guerre sono sempre una tragedia ma a volte sono inevitabili quando si tratta di difendere la libertà, l’integrità, la stessa vita propria ed altrui, la sopravvivenza di un popolo, di una nazione.
Le guerre dovrebbero essere allora il più veloce possibile per evitare enormi perdite tra i civili, gli inermi, i bambini, i vecchi, i malati,
Resta, a noi osservatori lontani, inspiegabile, se non per ragioni politiche che non possiamo condividere, il prolungarsi della guerra d Israele, un tempo nota per l’efficienza e la velocità delle sue azioni, a Gaza, mentre la popolazione civile sta morendo di fame, uno stillicidio che ha procurato maggiori vittime rispetto ad azioni più immediate e più cruente ma rapide.
Certo se i palestinesi si fossero opposti, in questi mesi, ad Hamas probabilmente saremmo di fronte ad una realtà diversa ma non tutti hanno la forza ed i mezzi per sfuggire ai loro aguzzini ed Hamas usa il popolo palestinese come scudo umano. Più ci sono morti più Hamas spera che qualcuno si schieri dalla sua parte e l’aiuti più di quanto stia già avvenendo.
Non è un mistero per nessuno che i terroristi di Hamas vogliono la distruzione di Israele e che vi sono passate e gravi responsabilità di quella parte del mondo arabo che non aveva mai riconosciuto Israele togliendola addirittura dalla carta geografica.
Il 7 ottobre non può essere dimenticato con il tempo che passa ed ancora oggi Israele non riesce ad avere indietro parte degli ostaggi vivi e morti, mentre i terroristi sfilano con le loro divise perfette ed i suv integri, rendendo ancora una volta evidente che Hamas ha continui rifornimenti di armi e denaro.
E’ però altrettanto evidente, per riprendere le parole del presidente Mattarella, ”Che è disumano affamare un popolo“ e che Israele, assolutamente legittimato a difendersi e a combattere per sradicare i terroristi, non può applicare la stessa ferocia di questi.
Anche le guerre, se non vogliamo tornare ai tempi bui dei barbari, devono avere regole che impediscano quello che sta avvenendo e solo una vera azione via terra, certo con possibili vittime anche da parte di soldati israeliani, potrà portare a distruggere i miliziani di Hamas mentre per come si sta svolgendo l’azione militare continueremo ad avere più morti civili che di terroristi.
Per quanto riguarda la lunga guerra, che la follia e la smania di potere di Putin ha iniziato contro l’Ucraina, senza nulla togliere alle responsabilità occidentali che avrebbero potuto intervenire anni prima con diplomazia e proposte che accontentassero entrambe le parti, i recenti successi militari ucraini sono la prova che, se gli alleati avessero consegnato a tempo debito gli aiuti, più volte promessi e spesso ritardati e qualche volta negati, oggi le condizioni sul territorio sarebbero ben diverse e Putin sarebbe stato costretto a quella tregua che continua a rifiutare.
Di fronte ai rifiuti di Putin, ai continui cambi di passo di Trump ed alla incapacità di una azione diplomatica forte e costruttiva è inutile tergiversare: gli ucraini per far vivere la loro nazione devono continuare a combattere e devono avere da tutti gli alleati gli strumenti necessari.
Tirare in lungo le guerre non porta alla pace ma aumenta le sofferenze nella popolazione civile e crea solchi tra i popoli che sarà difficile colmare in pochi anni.