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L’Italia cessa il business delle forniture militari ad Arabia Saudita ed Emirati

Prima di spirare il secondo governo Conte ha deciso di revocare, dopo 18 mesi di sospensione, l’export di missili e bombe d’aereo verso l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti, fermando definitivamente le forniture autorizzate negli ultimi anni, relative ad ordigni utilizzati nella sanguinosa guerra dello Yemen. Le licenze erano state rilasciate dopo l’inizio del conflitto e rimane in vigore la sospensione a concedere a questi Paesi nuove licenze per tali armamenti. A dare per prima la notizia è stata la Rete Italiana Pace e Disarmo, secondo cui il provvedimento riguarda almeno 6 diverse autorizzazioni già sospese con decisione presa a luglio 2019, tra le quali la licenza MAE 45560 decisa verso l’Arabia Saudita nel 2016 durante il governo Renzi (relativa a quasi 20mila bombe aeree della serie MK per un valore di oltre 411 milioni di euro). A confermare ufficialmente il provvedimento è stato poi il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che lo ha definito “un atto doveroso, un chiaro messaggio di pace che arriva dal nostro Paese”. “La nostra azione di governo è ispirata da valori e principi imprescindibili”, ha sottolineato il ministro in un post Facebook.

Secondo le elaborazioni di Rete Pace Disarmo e Opal la revoca decisa dall’esecutivo andrà a cancellare la fornitura di oltre 12.700 ordigni. Le Ong celebrano l’atto di “portata storica”, conseguenza della “pressione della società civile”, che “avviene per la prima volta nei 30 anni dall’entrata in vigore della Legge 185 del 1990 sull’export di armi”. “Le nostre organizzazioni Amnesty International Italia, Comitato Riconversione RWM per la pace ed il lavoro sostenibile, Fondazione Finanza Etica, Medici Senza Frontiere, Movimento dei Focolari, Oxfam Italia, Rete Italiana Pace e Disarmo, Save the Children Italia insieme ai partner internazionali European Center for Constitutional and Human Rights e Mwatana for Human Rights esprimono grande soddisfazione per questo risultato, da loro fortemente richiesto, che diventa operativo in queste ore”, recita il comunicato.

In una nota dei senatori M5S della Commissione Esteri di Palazzo Madama, il Movimento rivendica la responsabilità della “bellissima notizia”. “Un importante gesto di civiltà”, si legge, “il cui merito va al ministro Luigi Di Maio, al sottosegretario Manlio Di Stefano, al Movimento 5 Stelle che lo chiede da anni e alle campagne di pressione della società civile”.

La decisione del governo era attesa, visto che la sospensione non può durare oltre 18 mesi e le condizioni in Yemen non permettevano di cancellarla. La mossa arriva dopo che la nuova amministrazione Usa ha deciso di sospendere, temporaneamente, la vendita di armi all’Arabia Saudita e di caccia F-35 agli Emirati Arabi Uniti, spiegandola come una “misura di routine amministrativa” nell’ambito delle “revisioni delle decisioni prese sotto la presidenza di Trump”.

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