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Lo stato del coronavirus in Europa

Dopo aver provocato un milione di vittime in tutto il mondo e contagiato più di 33 milioni di persone al mondo, il nuovo coronavirus non si ferma. E proprio l’Europa è uno dei nuovi epicentri della seconda ondata della pandemia: dopo Spagna, Francia e Gran Bretagna, ora anche in Germania la situazione viene valutata come “molto preoccupante”. E sono molte le capitali e le grandi città europee dove restrizioni e nuove chiusure sono entrate in vigore, in un tentativo dei vari governi di arginare il numero di contagi.

In Belgio bar e locali devono chiudere entro le ore 23 mentre i negozi che vendono cibo e alcool non possono rimanere aperti oltre le 22.

In Francia per i prossimi 15 giorni, a Parigi e in 11 città, classificate rosse e in situazione di massima allerta sanitaria, tutti i bar saranno chiusi dalle 22 alle 6 di mattina, e durante la stessa fascia oraria sono vietati concerti di musica e vendita di alcool. I ristoranti continueranno ad essere regolarmente aperti, ma devono essere osservate le regole di distanziamento. Entra in vigore anche il divieto di organizzare ricevimenti di nozze, feste studentesche mentre da domenica i grandi eventi culturali e sportivi non possono superare i mille partecipanti e in pubblico (parchi, spiaggia, boschi) le persone non possono essere più di dieci. Possono rimanere aperte solo le palestre e i centri sportivi con spazi esterni mentre le piscine devono osservare regole igienico-sanitarie molto restrittive. L’efficacia delle nuove norme sarà valutata dalle autorità nel tempo e le direttive potranno essere prorogate fin quando ritenute necessarie.

In Germania il portavoce della cancelliera Angela Merkel, Steffen Seibert, ha avvertito che l’evoluzione della pandemia è “molto inquietante” e ha chiesto ai tedeschi di indossare mascherine, di rispettare le regole igieniche e i periodi di quarantena oltre a utilizzare l’app di tracciamento in caso di eventuale positività.

In Gran Bretagna sono complessivamente 16,6 milioni le persone sottoposte a restrizioni, divaria natura ed entità: 12,4 milioni di persone in Inghilterra, il 22% della popolazione; 1,9 milioni in Galles (il 60%), 1,8 in Scozia (il 32%). Si va dalla chiusura di pub e ristoranti alle 22 al divieto di mescolarsi a persone che non siano membri della propria famiglia in case o giardini. E’ entrata in vigore la norma che prevede il pagamento di una multa fino a 11 mila euro in caso di mancato rispetto dell’isolamento per chi è risultato positivo al Sars-Cov-2. Possibili misure in arrivo anche per le regioni del Nord-Nord-ovest e centro della Gran Bretagna oltre che per Londra. Secondo alcune anticipazioni del Times, che cita un esponente di governo, tutti i pub, bar e ristoranti saranno chiusi inizialmente per due settimane; saranno anche vietati per una durata indeterminata le riunioni di famiglia nei luoghi chiusi.

In Olanda potrebbero entrare in vigore restrizioni negli spostamenti sul territorio nazionale, limitando l’accesso da e per le principali città quali Amsterdam, Rotterdam e l’Aia. Le autorità stanno valutando la chiusura di bar e ristoranti alle 22, il divieto di partecipare ad eventi sportivi e ulteriori limitazioni agli assembramenti sia pubblici che tra parenti ed amici. Al momento non viene presa in considerazione la possibilità di un nuovo lockdown nazionale.

In Spagna a Madrid e nella sua area metropolitana le restrizioni sono sempre più severe e riguardano un milione di cittadini: per la seconda settimana consecutiva, la popolazione di 45 aree nella città possono lasciare la propria zona di residenza solo per andare a scuola, al lavoro o per cure mediche. I parchi pubblici sono chiusi e gli orari di apertura di attività commerciali sono stati ridotti. Il governo centrale, in aperto scontro con la Comunidad di Madrid, avrebbe voluto che le misure riguardassero un numero maggiore di cittadini.

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