Non ci sono diritti se non si rispettano anche i doveri
Diritto alla casa, diritto al lavoro, diritto allo studio, diritto alla libertà, diritto alla giustizia, e, non certo per ultimo, diritto alla salute.
Questi sono diritti principali che non possono e non devono essere alienati ma, ovviamente, ai diritti corrispondono dei doveri, doveri dei singoli cittadini e doveri delle istituzioni.
Le istituzioni devono creare le condizioni affinché si sviluppino le occasioni di lavoro e per questo devono rendere i percorsi scolastici in grado di preparare culturalmente e tecnicamente le nuove generazioni tendendo conto che la crescita culturale non può ignorare la storia, la geopolitica, la letteratura, l’arte e che la scienza e le nuove tecnologie, in tutti i campi, devono essere assimilate e comprese.
Attenzione agli studenti, attenzione ai lavoratori, anche con una effettiva giustizia sociale, significa attenzione alle imprese che offrono lavoro e garantiscono benessere e perciò vi è la necessità di una maggiore equità fiscale e della tutela delle peculiarità italiane.
E’ sotto gli occhi di tutti coloro che vogliono vedere che, per troppi anni, non è stata più perseguita la costruzione di case popolari o a riscatto, come invece succedeva un tempo: le case costruite per i postelegrafonici rimangono un esempio che non è stato più seguito.
La mancanza di medici ed infermieri è diventata un’emergenza mentre le attese di mesi per visite ed esami diagnostici urgenti stanno aggravando lo stato di salute della maggior parte dei cittadini, è compito delle istituzioni provvedere prima che il declino diventi irreversibile.
I cittadini hanno il dovere di difendere la libertà e la democrazia, il benessere di ciascuno dipende anche dagli altri perciò non si può distorcere il concetto di libertà individuale trasformandolo in sopruso né abdicare al proprio ruolo nella società come fa chi rifiuta il lavoro preferendo sussidi e attività sommerse.
In questi giorni le cronache hanno più volte segnalato le proteste degli studenti universitari fuori sede che lamentano la mancanza di alloggi a prezzi accessibili ma questo problema non può essere scaricato sui privati, le università e le amministrazioni locali devono essere richiamate ai loro compiti. Né possiamo dimenticare che tutti coloro che risiedono in luoghi nei quali non ci sono università devono accettare, come è sempre stato, anche quel pendolarismo che fa parte della vita di tanti lavoratori.
Il problema è rendere più efficienti i mezzi di trasporto pubblico che continuano ad essere gravemente carenti rispetto alle necessità di chi lavora e di chi studia, problema che spetta risolvere, ancora una volta, a coloro che gestiscono questo comparto.
Siamo tutti pronti a dire cosa vorremmo, cosa vogliamo di più e di meglio ma pochi sono disponibili ad impegnarsi per ottenerlo perché ormai tutto è dovuto, questa è diventata la società dei soli diritti ma non ci sono diritti se non si rispettano anche i doveri.