Attualità

Prende forma la normativa sull’agricoltura biologica

Manca l’ultimo miglio alla nascita dell’agricoltura biologica con marchio italiano grazie al testo che, dopo più di due anni di stallo, ha superato lo scoglio del Senato, ma non senza polemiche. A scaldare l’aula è stata l’equiparazione dell’agricoltura biologica a quella biodinamica, l’insieme di pratiche elaborate dal filosofo Rudolf Steiner basate sulla visione spirituale antroposofica del mondo. Una scelta su cui è intervenuta la senatrice a vita Elena Cattaneo, che ha definito l’agricoltura biodinamica “una pratica esoterica e stregonesca” priva di basi scientifiche, facendo un parallelo con Stamina. Un ddl che “dimostra anche quanto la scienza sia ignorata in questo Paese”, rileva l’esperto di Biotecnologie Roberto Defez, del Cnr, sottolineando come riguardi solo 419 aziende italiane, che già oggi guadagnano 4 volte di piu’ delle aziende biologiche o tradizionali.

“L’agricoltura biologica nasce dall’ agricoltura biodinamica e quindi la scelta di equipararle è assolutamente corretta e rappresenta una svolta anche a livello economico ed europeo”, dice il presidente dell’Associazione per l’agricoltura biodinamica, Carlo Triarico, nel ricordare che secondo il bio report del Mipaaf l’agricoltura biodinamica ha una resa ad ettaro pari a 13.309 euro rispetto alla media dell’agricoltura tradizionale nazionale di 3.207.

Tra le novità per un comparto da 3,5 miliardi di euro è l’introduzione di un marchio per i prodotti bio ottenuti da materia prima italiana, la creazione di un fondo per lo sviluppo e una nuova attenzione alla formazione professionale. Ad accoglierle positivamente è il mondo agricolo. Un’opportunità per l’Italia, secondo il sottosegretario al Mipaaf, Francesco Battistoni.

“Si sblocca un disegno di legge molto atteso dai cittadini attenti a un cibo sano e prodotto nel rispetto dell’ambiente”, commenta FederBio. “Un riconoscimento importante per i tanti agricoltori impegnati in questo settore, fa sapere l”Aiab, mentre per Assobio “le aziende biologiche rappresentano il futuro”. Plaudono la Coldiretti, nel ricordare il record dei 3,3 miliardi di consumi bio, Cia-Agricoltori Italiani e Anabio, “l’Italia si avvicina al ruolo da protagonista nel settore grazie ai suoi 2 milioni di ettari coltivati” e Confagri “fatti importanti passi attesi da tempo, ma sono da migliorare alcuni aspetti per la concreta valorizzazione delle produzioni biologiche riconosciute nel prossimo passaggio, quando il testo torna alla Camera”.

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