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Ricominceremo per contribuire a costruire un’Italia più giusta e un’Europa migliore

Alla fine del tunnel saremo più poveri? E allora ricominceremo da capo come hanno fatto i nostri nonni ed i nostri genitori, non saranno qualche settimana di fermo a fare più danni di anni di una guerra mondiale! Ritroveremo la capacità di pensare e costruire una società ed una economia in grado di dare maggiori opportunità a tutti, ci rimboccheremo le maniche, giovani e vecchi, di destra e di sinistra, consapevoli di una realtà nuova: non ci si salva da soli, non ci si salva se non c’è qualcuno capace di sacrificarsi per gli altri, non ci si salva se non si rispettano regole comuni.

Partiremo dalla sanità per riorganizzare, dal nord al sud, un sistema che dia a tutta l’Italia le stesse aspettative e certezze, per ridare dignità morale ed economica a tutti gli operatori sanitari, per costruire, con la ricerca finalmente adeguatamente finanziata, una più forte immagine dell’Italia nel mondo. Ripartiremo avendo ritrovato, nella paura e nel dolore, la consapevolezza che non c’è nulla di scontato e che la salute, la libertà, la democrazia sono beni che vanno difesi ogni giorno. Dimostreremo che il successo che ha avuto, in ogni campo, il nostro Made in Italy era dovuto alla qualità dei prodotti, all’ingegno ed alla creatività ma anche e specialmente alla tenacia ed al coraggio che il nostro popolo ha sempre saputo dimostrare nei momenti difficili. Ripartiremo avendo ritrovato l’empatia per i nostri simili, che avevamo in gran parte perduta, ripartiremo avendo capito che non serve urlare per difendere le proprie idee e che spesso è bene ascoltare anche quelle degli altri, che le verità possono essere soggettive ma la realtà è sempre una per tutti, come questo virus che è un pericolo reale per ciascuno e per combatterlo e vincerlo si deve essere uniti. Come Uniti dovremo essere per ricominciare.

Dopo aver vissuto una segregazione forzata e necessaria ritroveremo, rincontrando gli altri, una parte di noi e senza arroganza, od inutile umiltà, saremo anche più forti verso i nostri amici europei e d oltre oceano. Oggi nelle nostre case dedichiamo un pensiero a chi ci ha lasciato, alle famiglie che piangono una persona cara, a chi negli ospedali, o prestando soccorso ai più deboli, combatte per tutti noi e cominciamo già a immaginare cosa faremo domani. Cominciamo già ora a costruire un futuro capace di accantonare gli errori del passato e come i nostri antenati dicevano con orgoglio “sono cittadino romano” diciamo con fermezza e speranza sono cittadino italiano e contribuirò a costruire un’Italia più giusta ed un’Europa migliore.

 

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