
Similes cum similibus congregantur
Ancora una volta gli Stati Uniti tolgono munizioni e sistemi di difesa all’Ucraina mentre Putin aumenta, con una continua violenta escalation, la sua sciagurata guerra.
Non c’è molto da dire, l’hanno già detto gli antichi: similes cum similibus congregantur.
E cioè i simili vanno con i loro simili, Trump e Putin sono uomini di violenza e d’affari, il loro unico fine è il potere e non hanno nulla a che vedere con il rispetto di regole o diritti internazionali, con i diritti dell’uomo o con la giustizia.
Noi dobbiamo tutti subire di fronte ai signori della guerra, la guerra delle armi o dei dazi, delle menzogne o dei ricatti, degli affari di pochi contro il diritto dei molti, questa è la realtà, possiamo criticarla ma dobbiamo subirla perché lentamente abbiamo lasciato ad un pugno di uomini nel mondo il diritto e la forza di decidere per tutti.
Subire o ribellarsi? Occorrerebbe avere almeno gli attributi necessari ma tutti teniamo famiglia, i nostri interessi, piccoli ma sempre interessi, e siamo ormai troppo abituati al nostro smartphone, ai giochini, ai social, al Grande Fratello, all’Isola dei famosi, alle coglionate che ci propinano e che alla fine ci piacciono perché ci distraggono dalla realtà, dal dover prendere posizione.
Perciò diamoci pace, prima moriranno gli ucraini e poi tutti gli altri, noi compresi, fatto salvi quegli utili idioti che servono al potere, chi vuole si dia pace io continuerò a sostenere l’Ucraina anche con piccoli gesti quali non comperare nulla di russo, americano o cinese e ad augurarmi che il Kim Jong-un della Corea del Nord affoghi nel suo grasso.