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Strano paese l’Italia

Per uscire dalla crisi economica precedente all’epidemia di coronavirus (ma già ora lo ripetono per il dopo) tutti gli schieramenti politici e gli economisti indicano negli investimenti in infrastrutture l’unica soluzione per riaprire una fase di sviluppo economico.

Il 2019 è stato un anno disastroso con nel IV trimestre una riduzione della produzione industriale del-4,3% rispetto al 2018, dei consumi interni a -2,5% ma una pressione fiscale con un +0,5%.

Al di là degli effetti positivi che risulterebbero solo nel medio-lungo termine e non certamente nell’immediato l’Italia risulta un paese particolare in quanto poi queste infrastrutture, come precedentemente accaduto, potrebbero venire “concesse” ai privati, esattamente come negli anni ‘90.

Questo per cercare di alleggerire il debito accumulato per la loro realizzazione appoggiati da una schiera di prezzolati e dotti economisti che giustificherebbero tale operazione attraverso concetti come “efficientamento del sistema” e della gestione “privatistica” dell’infrastruttura stessa.

Successivamente gli investitori privati, per massimizzare la remunerazione del capitale investito (Roe), destinerebbero solo una quota marginale dei ricavi complessivi anche solo alla ordinaria manutenzione di queste opere infrastrutturali. In questo modo a pagarne gli effetti ancora una volta sarà l’utenza attraverso l’aumento dell’indice di pericolosità nell’utilizzo delle stesse Infrastrutture.

L’Italia, ripeto, è un paese particolare nel quale si utilizzerebbe (come è già successo) il debito pubblico per realizzare delle necessarie opere infrastrutturali che si rivelano come fattori competitivi per l’articolato sistema delle imprese italiane. Questi fattori fondamentali all’interno di un mercato competitivo poi diventano, in concessione, forme speculative di investimento per capitali privati, cioè delle vere rendite di posizione.

Inoltre questo ulteriore aumento della spesa pubblica renderebbe ancora più centrale e forte il potere della classe politica e governativa consentendone la struttura come reale diarchia (https://www.ilpattosociale.it/2018/11/26/la-vera-diarchia/). Una forma reale di potere che invece una diminuzione della pressione fiscale renderebbe quest’ultima l’unica vera forma di aumento del reddito disponibile a sostegno della domanda interna.

Non comprendere nulla dalla storia, in particolare quella propria, rappresenta la prima forma di ignoranza che nessun paese, tanto meno l’Italia, si possa concedere.

L’Italia è veramente un paese particolare in quanto non riesce a trarre vantaggio dall’esperienza neppure dalle politiche seguite nei paesi confinanti come l’Austria, la Svizzera o un po’ più lontani come la Germania.

 

P.S. Ogni riferimento alla vicenda del Ponte Morandi come di autostrade o del sistema sanitario nazionale italiano risulta assolutamente ricercato e voluto.

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