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Un po’ di sale in zucca a tutti

Se, come dicono gli esagitati no pass, fossimo in un sistema che non tiene conto della libertà non si sarebbero rispettate fino ad oggi, anche in modo eccessivo, manifestazioni e proteste e tutti avremmo l’obbligo, da tempo, di usare le mascherina anche all’aperto, quando vi è la presenza di più persone. Dopo l’implacabile aumento dei contagi che continua da più giorni, non sarebbero possibili manifestazioni fatte senza utilizzare i dispositivi di sicurezza cha l’Oms e l’Istituto Superiore di Sanità continuano a ricordare come essenziali. Se fossimo in una democrazia capace di darsi regole e di farle rispettare il personale sanitario, che non si è vaccinato, sarebbe fuori dal lavoro e tutti coloro che fanno propaganda contro il vaccino sarebbero, da tempo, stati sanzionati. Se fossimo una democrazia, come la democratica repubblica austriaca, avremmo tutti l’obbligo del vaccino. Se fossimo in una democrazia autentica la risibile minoranza che, giorno dopo giorno, procurando disordine e aumento del contagio, sfila ed emana, via social, minacce non avrebbe quotidianamente pubblicità gratuita sui mezzi di informazione. E non vedremmo espulsi dagli ospedali e dai luoghi di cura tutti quei malati non covid che la pandemia ha emarginato e in alcuni casi, per colpa dei mancati ricoveri, condannato a morte. E se fossimo in una democrazia nella quale la rappresentanza politica avesse a cuore gli interessi collettivi, e non quello di cercare consenso per il proprio partito, con battute ad effetto o strizzando l’occhio alle frange più irragionevoli ed estreme, si sarebbe da mesi provveduto a riorganizzare sul territorio quell’assistenza sanitaria che manca da troppi anni e che, salvo rari ed encomiabili casi, è stata insufficiente soprattutto in periodo pandemico procurando ulteriori morti. Se fossimo in una democrazia autentica tutti coloro che, rivestendo un ruolo politico o pubblico, continuano ad ammiccare, più o meno palesemente, ai no vax e ai no pass dovrebbero rendere conto delle proprie azioni. Ma noi siamo noi perciò la stragrande maggioranza degli italiani continua ad essere costretta a rischiare più del necessario per colpa di qualche migliaia di esagitati che trovano appagante sfilare senza mascherina e sbandierando tricolori e bandiere che sviliscono proprio nel momento nel quale, per difendere la loro presunta libertà, mettono a repentaglio la salute di tutti gli altri. Ormai è nei fatti: la stragrande maggioranza degli italiani rischierà e subirà nuove restrizioni per colpa di una risicata minoranza, per l’incapacità della politica di fare prevenzione, emanare regole certe e per la mancanza di determinazione nel farle rispettare. Anche l’Unione Europea ha le sue colpe perché è stata, ed è priva, di un piano pandemico di prevenzione e risposta celere ed è incapace di chiedere agli Stati membri l’applicazione di regole comuni almeno per difendere i confini interni ed esterni dal sempre più incalzante diffondersi del virus. Mantenere Schengen dovrebbe sottendere l’immediato obbligo di gran pass per ogni spostamento dall’esterno e interno all’Unione, con qualsiasi mezzo si viaggi, sappiamo bene, infatti, che mentre per i passaggi aerei c’è l’obbligo di tampone chi viaggia in torpedone, auto etc non si deve presentare nessun documento che attesti non si sia malati di covid. E resta comunque in attesa di risposta una domanda che assilla specialmente le fasce economicamente più deboli: il denaro speso per curare chi non ha voluto vaccinarsi inciderà sulle tasse, sulla maggiore futura carenza di servizi, sul debito pubblico? E se si può consentite a pochi di mettere a rischio la salute e la vita fisica, economica e sociale di molti qual è il concetto di democrazia che si applica in Italia?

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