
ZTL vive la France
Una timida brezza democratica sembra alzarsi finalmente con l’approvazione da parte del parlamento francese di una legge che mette finalmente fine ad uno strumento di discriminazione come le ZTL dei centri cittadini.
Attraverso queste impostazioni, espressione di una delega legislativa agli enti locali, viene limitato o addirittura vietato l’accesso alle città sulla base di parametri assolutamente elitari e non certo sulla base di parametri ambientalistici.
Infatti, quando l’accesso al centro cittadino, come nella attuale normativa, viene determinato dall’anno di produzione dell’auto e non sulle base delle reali emissioni, come naturale conseguenza risulta evidente come il diritto alla mobilità venga negato alla popolazione meno abbiente, che paga una tassazione che invece non prevede limitazioni, in quanto titolare di mezzi più obsoleti rispetto a chi può acquistare mezzi recenti appartenenti a classe di emissioni formalmente meno impattanti. A conferma di questa deriva puramente ideologica giova ricordare come in Italia l’età media delle auto sia di 12 anni e otto mesi e con una cilindrata di 1.553 cc.
In considerazione quindi di questo asset automobilistico e tornando ai parametri adottati per selezionare “le élite privilegiate che possano accedere al centro storico”, quelli adottati dalle varie amministrazioni comunali nella gestione del traffico cittadino risultano assolutamente antidemocratici.
Basti ricordare, a conferma, come una Golf del 2010 euro 5 non solo non può in qualsiasi caso accedere al centro per esempio di Milano, ma dovrebbe restare in garage dall’ottobre 2025 pur emettendo 105mg/Km. Mentre un qualsiasi Suv immatricolato nel 2025 gode di libero accesso con 320mg/km di emissioni (quindi emissioni tre volte superiori).
Questa consolidata selezione dei privilegi è ormai consolidata e viola il principio della non retroattività di una norma giuridica, come il legittimo affidamento che rappresenta un principio che tutela il privato il quale, in buona fede, ha confidato nella correttezza di un atto e comportamento della Pubblica Amministrazione, e che tale situazione si sia consolidata nel tempo.
Finalmente, e va sottolineato finalmente, viene azzerata una delle forme più vergognose dell’esercizio del potere esecutivo da parte dei sindaci sulla base di una delega legislativa assolutamente arbitraria.
In questo modo sono state pensate ed applicate le diverse ZTL con interventi discriminatori ed espressione di una anticultura ambientalista e di una mediocrità intellettuale senza precedenti.
Attraverso questo nuovo ciclo politico espresso in Francia si può interrompere il percorso avviato dall’Unione Europea verso uno stato etico, nel quale i diritti vengono riconosciuti sempre e solo come espressione di comportamenti aderenti ai protocolli dello Stato i quali possono derogare persino dal rispetto dei principi democratici.
Finalmente viene sottratto ai sindaci quel sottile ed intimo piacere rappresentato dal dispensare privilegi al proprio elettorato, come a Milano o in tutte le città europee.
Vive la France.