Costume e Società

Al Mudec di Milano la mostra fotografica ‘Deep Beauty – Il dubbio della bellezza’

Siamo proprio sicuri che la bellezza universale esista davvero? Chi ne stabilisce i canoni? Sopravvive un’idea di essa nell’era del digitale? A questi interrogativi prova a rispondere la mostra DEEP BEAUTY – Il dubbio della bellezza dal 5 aprile al 25 maggio al Mudec Photo di Milano. Curata da Denis Curti, ideata dal team creativo di Ogilvy Italia, realizzata grazie al sostegno di KIKO Milano e in collaborazione con Mudec, Comune di Milano, e 24 ORE Cultura, l’esposizione si avvale anche del contributo dell’artista Paolo Ventura, che ha partecipato all’elaborazione grafica dell’allestimento.

La mostra, a ingresso gratuito, presenta un excursus sul tema dell’evoluzione del concetto di bellezza attraverso una selezione di oltre sessanta capolavori – nel campo delle arti visive dalla fotografia alla video art fino all’impiego dell’intelligenza artificiale – di grandi artisti come, tra gli altri, Man Ray, Marina Abramović, Elliott Erwitt, David Hockney, Michel Comte, David LaChapelle, Michelangelo Pistoletto, Helmut Newton, Ugo Mulas, Tazio Secchiaroli e Robert Mapplethorpe.

Oltre 60 opere di grandi artisti e fotografi italiani e internazionali inserite all’interno di un percorso diviso in sei sezioni – Trasfigurazioni, Incanti, Vertigini, Labirinti, Nuovi Mondi, Artifici – che esplora le declinazioni della bellezza e delle sue trasformazioni contemporanee, dall’inizio del XIX secolo ad oggi.

«Il percorso espositivo», come racconta il curatore Denis Curti, «comincia cronologicamente con Julia Margaret Cameron, fotografa inglese attiva a metà Ottocento, rappresentante di spicco del movimento pittorialista che, con le sue fotografie dominate da atmosfere preraffaellite, colleziona un abbecedario emozionale dei sentimenti umani e si conclude con due filmati realizzati con l’intelligenza artificiale da Alberto Maria Colombo e David Szauder. Il primo è incentrato su come le emozioni possano essere il vero denominatore comune abile nel riunire, sotto il mantello dell’espressività, tutta la specie umana; il secondo è invece direzionato a operare un ribaltamento della fusione affettiva che spesso si verifica tra uomo e animale domestico».

Fin dalla sua invenzione, la fotografia si è sempre dimostrata un mezzo ambiguo capace di trarre in inganno chiunque si trovi a dialogare con il suo contenuto. Ed è proprio in un contesto simile, dove niente è mai come sembra, che tutto può essere riscritto in funzione di una realtà nuova, svincolata da leggi fisiche e imposizioni morali perché la bellezza autentica i confini non li supera, semplicemente li smantella.

La mostra è sostenuta da KIKO Milano, marchio ambasciatore della bellezza italiana nel mondo, che ha deciso di investire concretamente nell’arte e nella fotografia contemporanea in un progetto dedicato alla bellezza nelle sue molteplici declinazioni.

Deep Beauty sarà inoltre disponibile online con un’esperienza virtuale immersiva, sviluppata in collaborazione con AQuest, che restituisce fedelmente il percorso espositivo e la sua narrazione visiva, accessibile anche tramite QR Code per approfondire le informazioni sulle opere in mostra.

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