Costume e Società

Impariamo dagli animali a preservare la natura per i figli dei nostri figli

Sempre di più sono le specie di animali in via di estinzione e non per cause naturali ma per l’intervento dell’uomo che dopo avere, con la caccia per motivi di lucro, decimato grandi mammiferi come elefanti, rinoceronti, balene e bisonti oggi distrugge tanta parte dell’ecosistema sia appiccando incendi, come quelli che hanno distrutto migliaia di ettari in Amazzonia, incendi per i quali  il governo del paese non fa praticamente nulla  per punire severamente i responsabili né per dare vita ad una seria politica di prevenzione, sia costruendo muri come quello tra gli Stati Uniti ed il Messico. Nonostante ad oggi il muro sia ancora in parte a maglie larghe si conta che già si vedano effetti nefasti per la fauna e per la flora con 93 specie a rischio. Le travi d acciaio sono posizionate troppo vicine per consentire il passaggio di animali e per alcuni, come i giaguari, le barriere impediscono quella libertà di movimento essenziale perché questo animale possa riprodursi. Il giaguaro infatti ha bisogno di spazi molto ampi. Scoiattoli grigi, più grandi di dimensione rispetto ai nostri europei, coyote, procioni, lepri, solo per fare alcuni esempi, rimangono spesso feriti e muoiono impigliati nei fili spinati del muro. Certo molti animali determinano il territorio che ritengono loro, del loro gruppo e lo difendono da esemplari uguali ma convivono con altre specie, rimangono cioè in sintonia con tutte le diverse realtà che compongono quel territorio da prima e che resteranno anche dopo la loro morte o il loro spostarsi in altri territori. Il rispetto di quanto ci circonda come fonte della stessa sopravvivenza dei singoli individui, come delle altre specie, è ben chiaro negli animali ma sembra quasi completamente sconosciuto a gran parte degli umani che considerano il territorio come una proprietà assoluta e che perciò può essere stravolto, modificato, distrutto a loro piacimento. L’animale preserva per i figli dei figli, la vita oggi è la vita di domani, l’uomo modifica, cementifica, divide, distrugge senza pensare alla sopravvivenza della natura e perciò si condanna a nuove sofferenze e a probabile estinzione. La libertà, il libero arbitrio, la conoscenza non ci sono stati dati per commettere soprusi ma per vivere in sintonia con tutte le varie forme di vita che esistono, solo se capiamo questo, se troviamo la capacità, la volontà, la forza morale di non cementificare quando non è necessario, di rispettare l’acqua non costruendo dove può espandersi, di non violare continuamente lo spazio con esperimenti che producono effetti nefasti nel tempo, forse riusciremo a salvare l’ecosistema altrimenti, come ha ricordato Papa Francesco, rischiamo e il covid è già un forte segnale di quanto siamo a rischio.

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