Costume e Società

Qhapaq Ñan. La grande strada Inca

Con la mostra dedicata alla più imponente opera ingegneristica del continente americano del periodo pre-colombiano il Mudec di Milano riapre le porte al pubblico

I musei di Milano cominciano ad aprire le porte al pubblico, tra questi il Mudec che dal 9 febbraio ha ripreso ad accogliere i visitatori con la nuova mostra archeologica “Qhapaq Ñan. La grande strada Inca”, visitabile con i nuovi orari del museo da martedì a venerdì, dalle ore 10 alle 19:30 (ultimo ingresso 30 minuti prima).

Nonostante le difficoltà e la chiusura dovuta all’emergenza Covid il lavoro di ricerca e di studio del Mudec non si è mai fermato, e anzi l’impegno di tutto lo staff scientifico del museo ha permesso di accelerare un processo – già previsto e in corso da tempo – di riflessione ed evoluzione del lavoro di studio, conservazione e divulgazione, dando di fatto una spinta culturale innovativa che oggi si è concretizzata in un nuovo progetto espositivo.

La mostra che ha appena aperto i battenti è il risultato del lavoro di studio e di ricerca che il Museo delle Culture porta avanti dal 2015, sia sul campo attraverso campagne di scavo su una serie di siti Inca provinciali in Argentina, sia nei depositi del museo dove ha sede un’importante collezione di reperti imperiali, alcuni dei quali verranno presentati e raccontati al pubblico attraverso questa mostra per la prima volta.

Curata da Carolina Orsini, conservatrice delle raccolte archeologiche ed etnografiche del Museo delle Culture di Milano, la mostra è composta da sette sezioni e sarà l’occasione per far conoscere il patrimonio inca proveniente dalla collezione etnografica permanente del museo e per portare all’attenzione del pubblico i lavori di rilievo e scavo nonché le ultime scoperte effettuate dai ricercatori del Mudec lungo il cammino inca del nord ovest dell’Argentina.

Con i suoi 30.000 chilometri di estensione dall’Ecuador fino all’Argentina, il Qhapaq Ñan o Strada Reale degli Inca è la più grande impresa ingegneristica del continente americano del periodo pre-conquista (XV-XVI sec.).

Al suo arrivo in Perù nell’anno 1532, il cronista spagnolo Pedro Cieza de León scriveva con grande ammirazione che le strade locali “superavano quelle romane e quella che Annibale fece costruire sulle Alpi“. Si riferiva al grande sistema viario costruito dagli Inca per spostare uomini e merci lungo il loro vasto impero, ai tempi esteso dall’Ecuador al nord del Cile e dell’Argentina. Oggi, molte strade moderne seguono il suo antico tracciato.

Seguendo idealmente una carovana di lama i visitatori conosceranno l’ingegneria della grande strada ma anche il suo significato sociale e simbolico.

La mostra rimarrà visitabile – con ingresso libero senza prenotazione – fino al 25 aprile 2021.

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