Costume e Società

Un apostrofo tra due spazi bianchi, la poesia più corta del mondo

Pensavate tutti che la celeberrima M’illumino d’immenso di Giuseppe Ungaretti fosse la poesia più corta del mondo, o tra le più brevi che ricordiamo? Beh, tra quelle universalmente conosciute, probabilmente sì, ma potrebbe essere ‘battuta’ da un’altra, non ancora nota ai più ma che sta già ricevendo attenzioni. Nei giorni scorsi infatti, un sito italiano collegato al Guinness dei Primati ha contattato Lorenzo Mullon perché vorrebbe registrare una sua micro poesia come la più breve al mondo. Il poeta ‘in strada’, come ama definirsi, triestino di nascita, veneziano di adozione, con un passato a Milano, ha scritto, o forse sarebbe meglio dire, ha spennellato una poesia romantica composta solo da un apostrofo tra due spazi. bianchi. Il titolo, più lungo del testo, si intuisce, è appunto Un apostrofo tra due silenzi. Secondo la lettura dell’autore, il componimento potrebbe significare tante cose, in quanto per lui “anche noi siamo un apostrofo tra il silenzio prima della nascita e il silenzio successivo alla nostra dipartita, ma ogni giorno è un apostrofo tra due silenzi, ogni istante”.

Ma dove e come nasce l’idea? Mullon racconta che l’ispirazione gli è venuta di getto, osservando una nuvola nell’azzurro del cielo sulla quale si sarebbe potuto dipingere un segno, un qualunque segno di interpunzione. E nella sua mente si è fatto spazio un apostrofo, pur sempre un segno, ma diverso dagli altri, con la sua una bellissima curva tra il pieno e il vuoto, la perfetta armonia.

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