Europa

Accordo politico su nuove norme per la cibersicurezza delle reti e dei sistemi informativi

La Commissione accoglie con favore l’accordo politico raggiunto oggi dal Parlamento europeo e dagli Stati membri dell’UE sulla direttiva relativa a misure per un livello comune elevato di cibersicurezza nell’Unione (direttiva NIS 2) proposta dalla Commissione nel dicembre 2020.

Le vigenti norme per la sicurezza delle reti e dei sistemi informativi (direttiva NIS) sono state il primo atto legislativo a livello dell’UE sulla cibersicurezza e hanno spianato la strada a un significativo cambiamento della mentalità e dell’approccio istituzionale e normativo alla cibersicurezza in molti Stati membri. Nonostante gli importanti risultati conseguiti e il loro impatto positivo, è stato necessario aggiornarle a causa del crescente grado di digitalizzazione e interconnessione della nostra società e dell’aumento del numero di attività informatiche dolose a livello mondiale.

Per far fronte a una maggior esposizione alle minacce informatiche in Europa, la direttiva NIS 2 disciplina i soggetti di medie e grandi dimensioni che operano in diversi settori cruciali per l’economia e la società, tra cui i fornitori di servizi pubblici di comunicazione elettronica, i servizi digitali, il trattamento delle acque reflue e la gestione dei rifiuti, la fabbricazione di prodotti essenziali, i servizi postali e di corriere e la pubblica amministrazione ma, alla luce delle sempre più numerose minacce alla sicurezza emerse durante la pandemia di COVID-19, regolamenta anche più ampiamente il settore sanitario, includendo ad esempio i fabbricanti di dispositivi medici. Con un ambito di applicazione più vasto grazie alle nuove norme che obbligheranno un maggior numero di soggetti e settori a prendere misure di gestione dei rischi di cibersicurezza, la direttiva contribuirà ad aumentare il livello di cibersicurezza in Europa nel medio e lungo termine.

La direttiva NIS 2 rende anche più rigorosi i requisiti di sicurezza imposti alle imprese, tratta della sicurezza delle catene di fornitura e delle relazioni con i fornitori e prevede che l’alta dirigenza sia ritenuta responsabile in caso di mancato rispetto degli obblighi in materia di cibersicurezza; semplifica gli obblighi di notifica, introduce misure di vigilanza più rigorose per le autorità nazionali e obblighi di esecuzione più severi e intende armonizzare i regimi sanzionatori in tutti gli Stati membri. La direttiva contribuirà ad aumentare la condivisione delle informazioni e la cooperazione in materia di gestione delle crisi informatiche a livello nazionale e dell’UE.

L’accordo politico raggiunto dal Parlamento europeo e dal Consiglio è ora soggetto all’approvazione formale dei due colegislatori. Una volta pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’UE, la direttiva entrerà in vigore 20 giorni dopo e gli Stati membri la dovranno poi recepire nel diritto nazionale. Gli Stati membri avranno 21 mesi per recepire la direttiva nei rispettivi ordinamenti giuridici nazionali.

La cibersicurezza è una delle principali priorità della Commissione e il fondamento di un’Europa digitale e connessa.

La prima normativa dell’UE sulla cibersicurezza, la direttiva NIS, entrata in vigore nel 2016, ha contribuito a conseguire un livello comune elevato di sicurezza delle reti e dei sistemi informatici in tutta l’UE. Nel dicembre 2020 la Commissione ne ha proposto la revisione nell’ambito dell’obiettivo strategico principale di rendere l’Europa pronta per l’era digitale. Il regolamento dell’UE sulla cibersicurezza, in vigore dal 2019, ha apportato all’Europa un quadro di certificazione della cibersicurezza per prodotti, servizi e processi, rafforzando anche il mandato dell’Agenzia dell’UE per la cibersicurezza (ENISA).

Fonte: Commissione europea

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