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Ambiente: nuova iniziativa europea trova riscontro nella sollecitazione dell’On. Muscardini

La sollecitazione dell’on. Cristiana Muscardini alla Commissione trova riscontro con una nuova iniziativa europea.

Virginijus Sinkevičius

Commissario europeo all’Ambiente

Rue de la Loi 200

1049 Brussels

Belgium

Milano, 21 novembre 2022

Signor Commissario,

anche alla luce dei vari problemi emersi durante Cop 27 svoltosi in Egitto Le chiedo di affrontare un tema che sembra sfuggito all’attenzione di molti di coloro che si occupano di ambiente e di lotta all’inquinamento.

Come Ella sa, mentre in Europa si obbligano i cittadini a sostituire le vetture inquinanti, dalle macchine ai veicoli agricoli, offrendo anche incentivi, gli stessi sono poi esportati e rivenduti nei paesi più poveri, specialmente in Africa.

In questo modo noi spostiamo il problema, ci saranno meno emissioni inquinanti a Parigi, Milano, Bruxelles, Berlino ma ci sarà  ancora più inquinamento nelle città africane e, come sappiamo bene, il problema non si risolve spostandolo ma eliminandolo.

La Commissione ritiene di poter intervenire mettendo allo studio una proposta che da un lato vieti l’esportazione di vecchi veicoli inquinanti fuori dall’Unione Europea e dall’altro crei, per i paesi africani, possibilità di acquisto di veicoli per il trasporto privato, pubblico e per l’agricoltura a prezzi calmierati  attraverso i fondi per la cooperazione e tramite accordi con le case automobilistiche?

Certa che alla Sua sensibilità non sfuggirà la necessità di affrontare anche questo problema resto in attesa di conoscere il Suo pensiero.

Cordiali saluti,

Cristiana Muscardini

Bruxelles, 10/03/2023

intpa.f.4(2023)485216

Gentile On. Dott. Muscardini,

La ringrazio per la Sua lettera, che sicuramente sottolinea l’impatto ambientale nei Paesi terzi dei vecchi veicoli inquinanti. Le assicuro che la Commissione europea è ben consapevole di questa problematica e pertanto sta attualmente lavorando alla revisione della direttiva “End-of-Life Vehicle” (ELV) mirata a ridurre i rifiuti derivanti dai veicoli fuori uso.

Sono lieta di informarLa che la revisione si propone di affrontare la questione da Lei menzionata attraverso varie modalità. In primo luogo, la direttiva fissa nuovi obiettivi per i costruttori di veicoli, vietando l’uso di sostanze pericolose e rendendo i nuovi veicoli più ecologici. La revisione della direttiva punterà, inoltre, ad accrescere il riciclo, il recupero e la riutilizzabilità dei veicoli e dei loro componenti, migliorando le prestazioni ambientali di tutti gli operatori economici coinvolti nel ciclo di vita dei veicoli. Ciò dovrebbe portare a prolungare l’idoneità alla circolazione dei veicoli e consentire l’ammodernamento dei veicoli usati con nuove parti, limitando l’impatto sull’ambiente e sulla sicurezza stradale. Da ultimo, ma non meno importante, la direttiva riveduta si concentrerà anche sul divieto di esportare i cosiddetti “veicoli fuori uso” verso i Paesi terzi, con maggiore enfasi sul loro smantellamento e smaltimento ecologico. Pertanto, nel prossimo futuro, i Paesi terzi potranno avere accesso a veicoli usati di migliore qualità e più rispettosi dell’ambiente, a prezzi accessibili.

Tuttavia, questo processo non è ancora stato finalizzato. Nel 2021 è stata avviata una consultazione pubblica sulla revisione delle norme UE sui veicoli fuori uso. Stiamo attualmente valutando l’impatto dell’attuale legislazione nel contesto del quadro legislativo dell’UE, tenendo conto degli interessi degli stakeholder europei e considerando anche l’impatto sui nostri Paesi partner. Si prevede che la proposta di revisione della direttiva sui veicoli fuori uso della Commissione sarà adottata nel primo semestre del 2023.

Per ulteriori informazioni è possibile seguire l’iter legislativo sul sito web della Direzione Generale per l’Ambiente: https://environment.ec.europa.eu/topics/waste-and-recycling/end-life-vehicles_en#timeline

Oltre agli sforzi summenzionati, la Commissione europea contribuisce anche a limitare l’esportazione di veicoli vecchi e inquinanti in Africa attraverso iniziative specifiche. Ad esempio, attraverso assistenza tecnica, la Commissione supporta il cosiddetto “African Transport Policy Programme”, al fine di migliorare la sicurezza stradale. Il Programma mira alla promozione degli standard e dei requisiti di sicurezza per i veicoli nuovi e usati. Inoltre, nell’ambito dell’iniziativa “Tripartite Transport and Transit Facilitation Programme”, la Commissione contribuisce all’armonizzazione della regolamentazione e delle politiche in materia di trasporti su strada.

La Commissione europea ha anche più volte contribuito al “UN Road Safety Fund”, il fondo delle Nazioni Unite per la sicurezza stradale. Uno dei principali obiettivi del fondo è quello di migliorare la sicurezza dei veicoli, ovvero porre fine al funzionamento di veicoli vecchi, inquinanti e non idonei alla circolazione stradale.

In una prospettiva più ampia, i sistemi di trasporto verdi e sicuri sono anche una delle priorità di investimento nell’ambito della nuova strategia “Global Gateway” dell’Unione Europea, con l’obiettivo di creare condizioni propizie per le imprese tramite opportunità commerciali e di investimento. A titolo di esempio, la Commissione europea svilupperà una serie di corridoi di trasporto strategici, sostenibili e sicuri, promuovendo le catene del valore, i servizi e la creazione di nuovi posti di lavoro a vantaggio delle industrie africane.

Le iniziative citate contribuiscono sia a limitare il numero di veicoli vecchi e inquinanti, sia, indirettamente, a rendere i trasporti più accessibili e più verdi in Africa attraverso l’armonizzazione della regolamentazione e dell’incentivo al commercio..

Distinti saluti

Carla MONTESI

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