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Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi

Bruxelles da molti anni è notoriamente sede di lobby di ogni genere e specie, nella capitale belga si intrecciano non solo affari ma anche le informazioni e le pressioni più disparate mentre molti, che si occupano di spionaggio regolare o non, proprio qui si incontrano e si scontrano, inoltre molte cellule del terrorismo più efferato hanno trovato base proprio a Bruxelles

Per evitare infiltrazioni di interessi non chiari o comunque di parte il Parlamento europeo ha da anni regole e vincoli chiari che, fino ad ora, avevano funzionato.

La recente vicenda dello scandalo della enorme quantità di denaro che sembra sia stato trovato nelle abitazioni di Kaili, vicepresidente del Parlamento europeo, e di Panzeri, già deputato europeo e fondatore della ong Fight Impunity, con indagini che vedono il coinvolgimento di altre persone legate al mondo delle ong e del Parlamento, gettano una luce inquietante sulla caduta di valori e sull’amore per il denaro che per alcuni prevale su tutto, impongono una diversa selezione del personale politico, ad ogni livello, ed un vero controllo sulle ong.

Il marcio non è nelle istituzioni ma nelle persone ed in un sistema politico, in ogni paese, che in troppi casi sembra premiare gli esempi negativi anche per le ovvie conseguenze che derivano da una società, sempre più superficiale e priva dei fondamentali, basata sull’apparire e sull’interesse del singolo rispetto a quello del bene comune.

Mentre attendiamo gli esiti finali dell’inchiesta la speranza è che questa triste e squallida vicenda porti tutti a vigilare con più attenzione ed insegni a chi vuole corrompere, e a chi aspetta solo di essere corrotto, che la verità e le colpe vengono, prima o poi, alla luce perché il diavolo fa le pentole ma non i coperchi.

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